Problemi di ricezione segnale Rai, ad Ascea parte raccolta firme e ricorso al Tar: chiesta restituzione canone 2015

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Problemi di ricezione segnale Rai, ad Ascea parte raccolta firme e ricorso al Tar: chiesta restituzione canone 2015

L’amministrazione comunale di Ascea, guidata dal sindaco Pietro D’Angiolillo, dopo le sempre più numerose lamentele giunte da parte dei cittadini, alla mancata e cattiva ricezione dei segnali Rai sul territorio comunale, ha promosso una petizione collettiva  nei confronti degli enti preposti per indurli quanto prima a porre rimedio al problema riscontrato. Nella delibera si precisa che «Il  servizio pubblico ai sensi dell’art. 45 del Testo Unico dei servizi dei media audiovisivi e radiofonici  della televisione deve garantire la diffusione  di tutte le trasmissioni televisione  e radiofoniche  di pubblico servizio con copertura integrale del territorio nazionale». La Rai deve rispettare altresì gli standard del contratto di servizio sottoscritto con il ministero delle Comunicazioni.

«Il territorio comunale di Ascea non risulta adeguatamente coperto dal digitale terrestre – spiega l’amministrazione – e nonostante  le ripetute segnalazioni e richieste di intervento per l’eliminazione dei disservizi, si continuano a riscontrare problemi di ricezione del segnale Rai.  La ricezione è  a singhiozzo con oscuramento totale (specialmente dal pomeriggio in poi) o parziale dello schermo durante le trasmissioni dei segnali di RAI 1, RAI2 e RAI 3 su gran parte  del territorio comunale. Sono risultate vane la reimpostazione dei canali e la manutenzione  (onerosa) delle antenne tentata da alcuni e l’estensione e la diffusione del disservizio sul  territorio sono  la prova che il mal funzionamento  della tecnologia è imputabile  non agli impianti domestici, ma al concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo».

«Adesso basta – afferma il sindaco Pietro D’Angiolillo – Se la Rai non garantisce la diffusione di tutte le trasmissioni televisive di pubblico servizio con copertura integrale dell’intero territorio comunale e non rimuove le cause dei disservizi, promuoveremo un’azione collettiva (class action) con ricorso al TAR ai sensi del D. Lgs. n. 198/2009, chiedendo anche la restituzione del canone di abbonamento già versato nel 2015».  

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