Morte Debora, nuova denuncia del padre: “Non sapevo che l’Humanitas aveva un’ambulanza rianimativa”

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Morte Debora, nuova denuncia del padre: “Non sapevo che l’Humanitas aveva un’ambulanza rianimativa”

Continua con risvolti sempre più drammatici l’inchiesta sulla morte della piccola Debora, la neonata deceduta dopo sole dodici ore dalla nascita.

Il padre della piccola, Alfonso Feo continua la sua battaglia nel tentativo di far luce su una morte tanto assurda e dopo aver ottenuto a seguito della sua denuncia il sequestro delle cartelle cliniche in entrambi gli ospedali (San luca di Vallo e Monaldi di Napoli) e l’esame autoptico sul corpicino di Debora (per il quale è stato nominato il medico legale Adamo Maiese), ecco un nuovo capitolo.

Feo avrebbe scoperto che la sua Debora poteva essere soccorsa in tempi molto più brevi attraverso l’utilizzo di una delle due ambulanze rianimative in dotazione all’associazione Humanitas “Se lo avessi saputo – tuona Alfonso Feo – avrei subito accettato di utilizzarla per trasportare mia figlia, certo non avrei pensato ai soldi. La mia è una battaglia che porterò avanti con forza – continua – affinchè ciò che è successo a noi nn possa più capitare. Ore e ore di ritardo nel trasferimento da Vallo della Lucania al Monaldi di Napoli dove mia figlia è giunta in condizioni critiche”.

A questo punto si pone un solo dubbio: la piccola Debora poteva essere salvata? dubbio che sarà fugato solo dopo l’esame autoptico.

Intanto a chiarire il perchè le due ambulanze dell’Humanitas non verrebbero utilizzate è lo stesso responsabile Roberto Schiavone a farlo ” Oramai sono due anni che va avanti questa situazione e non si trova soluzione – dichiara Schiavone – la disponibilità tecnica c’è, i finanziamenti anche, ma per una sorta di diatriba tra l’Asl e l’azienda ospedaliera “Ruggi”, il servizio non viene attivato. Il vero problema è chi deve gestire l’ingente somma prevista dalla Regione per il servizio trasporto neonatale. L’Asl utilizza le ambulanze di Napoli e Caserta perchè con loro ha una convenzione; noi usiamo queste ambulanze per la clinica Malzoni”.

Il fatto Debora Feo nasce al San luca di Vallo della Lucania alle 18,15; la bimba subito dopo la nascita evidenzia gravi problematiche respiratorie così i medici la trasferiscono nel reparto di rianimazione.

La gravità dello stato del suo stato, però, spinge i sanitari a predisporre il trasferimento al Monaldi di Napoli; a questo punto il calvario.

Secondo il racconto del padre di Debora, l’unità neonatale all’ertata preventivamente dal San Luca, sarebbe giunta a Vallo intorno alle 23,30 per ripartire alle 23,50 e giungere infine a Napoli all’1,30.

Debora arriva in condizioni critiche, la mancanza di ossigeno le risulterà fatale portandola putroppo al decesso.

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