Tragedia a Palinuro, morti quattro sub nella ‘Grotta del Sangue’ a causa di un crollo (FOTO)

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Tragedia a Palinuro, morti quattro sub nella ‘Grotta del Sangue’ a causa di un crollo (FOTO)

Quattro sommozzatori romani sono rimasti bloccati all’interno della ‘Grotta del Sangue’ presso Capo Palinuro a causa, stando alle prime ipotesi ricostruttive, di un crollo delle pareti.

Un dramma in corso. Secondo quanto dichiarato dal comandante di vascello, Andrea Agostinelli, (comandante della Capitaneria di Porto di Palinuro), già dai primi rilevamenti si è compreso che sarebbero state vane le speranze di ritrovare in vita i quattro.

Un quinto sub, infatti, avrebbe informato i soccorritori di aver visto i corpi senza vita dei compagni.

Gli ultimi aggiornamenti dichiarerebbero morti tutti e quattro i sub; per ora è stato recuperato il corpo di un sommozzatore di 40 anni, Andrea Pedroni.

Il gruppo di sub, che faceva parte di una spedizione del diving center “Pesciolinosub”, era guidato dall’istruttore Douglas Rizzo, residente a Roma ma nato a Londra nel ’71, e composto anche da Susi Cavaccini, 34enne nativa di Salerno, Telios Panaiotis, nato a Reggio Calabria nell’89 e di probabile origine greca. Alcuni presenti fanno sapere che le probabilità che i 3 sub dispersi siano ancora in vita sono molto basse.

Intanto cresce l’angoscia di parenti ed amici dei sommozzatori: sul posto sarebbe giunta già la madre di uno dei quattro.

Sul caso è stata già aperta una inchiesta con il conseguente sequestro di tutti i materiali presenti nella grotta.

Sul posto sono giunti i carabinieri di Sapri, guidati dal tenente Tammorri, i militari di Centola con Sansone, i vigili del fuoco del distaccamento di Policastro e la guardia costiera di Palinuro con il capitano Rossi.

Aggiornamenti. I sub sono tutti morti. Finora sono stati recuperati altri due corpi, si tratterebbe di Susi Cavaccini, 34enne nativa di Salerno e il capo cordata Douglas Rizzo, residente a Roma ma nato a Londra nel ’71.

La ricostruzione dei fatti. Secondo quanto si apprende, i quattro sub sarebbero dovuti uscire da una grotta più piccola rispetto a quella dalla quale erano entrati ma i 4 non hanno più ritrovato la via d’uscita. La riserva di ossigeno sarebbe terminata dopo poco: le bombole, infatti, avrebbero avuto un’autonomia di mezz’ora di ossigeno quando sono stati ritrovati i corpi. I quattro avrebbero tentato di respirare affiorando dall’acqua e sfruttando una piccola bolla d’aria. Anche questa riserva di ossigeno si è però esaurita. Questa ricostruzione sarebbe stata fornita dall’unico testimone oculare, un sub della stesso Diving Center che aveva organizzato la giornata.

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