Camerota, occhio alla truffa per i turisti: appartamenti fantasma affittati con inganno

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Camerota, occhio alla truffa per i turisti: appartamenti fantasma affittati con inganno

Affittereste una casa-vacanza da un privato via internet, magari pagando una caparra con bonifico o vaglia e affidandosi ai documenti inviati via mail? Probabilmente si, e del resto non ci sarebbe nulla di strano. E se invece poi la casa non ci fosse o se fosse già affittata? Le cose evidentemente assumono un contorno notevolmente diverso. Con la consapevolezza che un incidente simile è in grado di rovinare la vostra vacanza. Parliamo di una delle truffe più comuni degli ultimi anni, ovvero annunci di case vacanza magari meravigliose e a poco prezzo che si rivelano poi delle fregature. Come le case per le vacanze affittate online a turisti desiderosi di soggiornare nel Cilento che si sono poi rivelate fantasma, ma i truffatori, in alcuni casi, erano tutt’altro che «invisibili». Così, anche se forse tranquilli perché residenti lontano dal salernitano e celati dietro l’anonimato di siti web e cellulari a volte irreversibilmente muti, sette autori di diversi raggiri sono stati smascherati dai carabinieri e denunciati per truffa il 6 giugno scorso nel Golfo di Policastro. Ma il fenomeno non si è placato, anzi. Le truffe continuano e a Marina di Camerota è scoppiato un vero e proprio caso.

Il caso
In zona Calanca c’è un via vai di turisti truffati. Cercano tutti la stessa persona che abiterebbe allo stesso indirizzo. Ma la via esiste, mentre il civico è fantasma. Non c’è alcun appartamento, nessuna casa sul mare. I cittadini del posto forniscono loro la conferma: «Questa persona non esiste, questa casa nemmeno». Arrivano a Marina di Camerota da ogni parte della Campania. Tutti con lo stesso problema: hanno inviato una caparra, tramite vaglia postale o ricarica poste-pay, ad un presunto locatore che ora non risponderebbe più al cellulare. Il numero di telefono risulta inesistente. Ieri è arrivata una famiglia, due coniugi giovani con un bambino di pochi mesi, che cercavano sempre lo stesso tizio: «Abbiamo inviato 500 euro di caparra per agosto, ma ora abbiamo la certezza che siamo stati raggirati – racconta la coppia – ci dispiace molto, dopo un anno di lavoro non possiamo andare in vacanza perchè abbiamo buttato parte dei nostri risparmi regalandoli a questo ladro». La coppia è di Caserta e per tutta la mattina, senza avere riscontri positivi, è andata in giro per cercare di acciuffare il responsabile. Nulla da fare, però. Dopo di loro, in zona Calanca, è arrivata una famiglia di Napoli che aveva mandato un acconto di 400 euro. Anche questo perso. Stamattina, invece, una donna è partita da Napoli per raggiungere sempre Marina di Camerota e la stessa via allo stesso civico: «Sono in tangenziale e vado a Marina di Camerota per denunciare tutto ai carabinieri – dice – io ho perso 350 euro. E’ una vergogna».

Modus operandi
Il metodo utilizzato è sempre lo stesso. I turisti, ignari, si collegano al sito di annunci www.subito.it per cercare un appartamento per trascorrere le vacanze estive nel Cilento. Sono però incappati nella trappola e hanno prenotato l’immobile e inviato tramite vaglia postale o ricarica poste-pay, la caparra di alcune centinaia di euro. Quando però raggiungono le cittadine cilentane, ecco l’amara sorpresa: le case non esistono. Meravigliose foto di abitazioni fronte mare avevano ingannato gli utenti provenienti da ogni parte d’Italia che, non appena arrivati nel Cilento, si sono ben presto resi conto che gli indirizzi erano fasulli. E non si tratta di una mera questione geografica. Magheggi del genere accadono in tutta Italia, senza distinzioni di sorta. 

Come proteggersi? 
Intanto attenti all’autenticità delle foto della casa, i truffatori, ad esempio, le rubano da altri siti. Se il telefono fornito è un fisso, è più difficile che si tratti di una truffa. Altro indizio è il prezzo: se incredibilmente basso rispetto sia al mercato immobiliare sia al periodo di vacanza, c’è qualcosa che non va. Per evitare raggiri è opportuno avere la certezza di conoscere l’interlocutore magari lanciando qui e là «trappole» come domande sulla località o sullo stato dell’immobile, da farsi a più riprese, per avere la certezza che non cada in errore, oltre ad un confronto dei prezzi garantiti dal mercato. E già basta questo per mettersi al riparo da spiacevoli conseguenze. Nel caso la struttura disponga di un sito proprietario (www.nomestruttura.com) fidatevi maggiormente ed effettuate controlli per i siti che si appoggiano a piattaforme gratuite o blog: questi sono siti che chiunque può creare senza sforzo e gratis (nomestruttura.altervista.org). Quando si prende un contatto con il gestore è d’aiuto fare domande sull’ubicazione della struttura, e sulla vicinanza di servizi come ristoranti o negozi facendovi fornire i nomi che si possono verificare in un secondo momento. Se si hanno ulteriori dubbi è possibile anche contattare l’ufficio Turistico del Comune della città al quale le strutture ricettive devono obbligatoriamente comunicare la loro attività.

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