Teste sbattute contro i banchi, ora la maestra violenta vuole tornare a scuola

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Teste sbattute contro i banchi, ora la maestra violenta vuole tornare a scuola

Il legale della maestra 59enne Rosa Fiscina, accusata dalla procura di Lagonegro di maltrattamenti in classe alla scuola elementare di Caselle in Pittari, ha depositato presso il tribunale del Riesame di Potenza una richiesta di annullamento dell’ordinanza del gip del tribunale di Lagonegro di misura del divieto di esercitare l’attività di insegnante per due mesi. Il legale difensore della maestra Fiscina, l’avvocato Francesco Maldonato, solleva una eccezione di nullità della ordinanza cautelare per violazione dell’articolo 289 del codice di procedura penale.

«Dalla visione dei filmati e dall’ascolto delle intercettazioni ambientali – si legge nella impugnazione del legale difensore – non emerge alcuna minaccia ovvero offesa rivolta ai bambini, ma solo dei tentativi, spesso inutili della insegnante di riportare ordine e disciplina in classe, con la minaccia che sarebbero stati avvertiti i genitori. Dalle stesse fonti di prova – continua il legale – si evince, poi, che la classe e’ composta da bambini decisamente vivaci, a volte indisciplinati ed irrispettosi del ruolo della insegnante, indisponenti ed incuranti dei richiami della maestra a rimanere seduti, a tenere un comportamento composto e a non infastidire gli altri alunni, e, comunque, un comportamento generale dei bambini che a volte impedisce il sereno svolgimento delle  lezioni». Secondo la difesa della maestra interdetta dall’esercizio dell’insegnamento, non si configura il reato di maltrattamento, inoltre «nella classe non si respira alcun clima di terrore e anzi i bambini sono sereni, ridono, scherzano, interagiscono tra loro e con la maestra. Nè, peraltro, del presunto stato psicologico di umiliazione e prostrazione dei bambini vi e’ traccia negli atti di indagine, non essendovi neanche dichiarazioni dei genitori in tal senso. E la sporadica utilizzazione di toni di voce alti o il necessario ricorso a metodi rientra sicuramente nei poteri correttivi dell’insegnante».

Resta invece ai domiciliari l’altra maestra di Caselle in Pittari, Rina Lovisi, 55 anni, accusata di maltrattamenti su alunni di 6 e 10 anni in orario di lezione. Per la maestra Lovisi, il gip Vincenzo Del Sorbo aveva respinto lo scorso 27 maggio la richiesta avanzata dall’avvocato difensore Patrizia Plaitano, di sostituzione degli arresti domiciliari con il divieto di avvicinamento agli alunni e alla scuola.

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