A rischio chiusura il reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale di Vallo della Lucania. Le reazioni di politica e sindacati

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A rischio chiusura il reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale di Vallo della Lucania. Le reazioni di politica e sindacati

Rischia la chiusura il reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Tante le reazioni, dal mondo della politica a quello dei sindacati. «Il reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale di Vallo della Lucania che solo qualche mese fa era stato intitolato ad un grande professionista scomparso prematuramente, da oggi di fatto chiude. Avevamo già rimpianto da tempo l’abbandono per altre e comprensibili scelte professionali, di un altro grande professionista come il dott. Luongo. Da oggi di fatto si chiude “bottega”. Ogni commento è inutilmente ed amaramente superfluo. – commenta l’ex parlamentare Simone Valiante – Le azioni per quanto simboliche (perché altro non ci è dato fare), che conoscendolo interpreterebbero la volontà anche di chi non c’è più, mi portano a pensare (al momento è una mia valutazione personale), che anche il premio intitolato alla memoria di mio padre, a partire dal 2024, è inutile continuare a tenerlo in un ospedale per il quale non vi è piu nessun rispetto e nessuna considerazione, se non chiacchiere al vento».

All’indomani della notizia della chiusura, rilanciata anche da Valiante, interviene duramente anche il coordinatore di Forza Italia per la Valle del Calore salernitano e gli Alburni, Pino Palmieri. «Con la chiusura del reparto di chirurgia vascolare all’ospedale di Vallo della Lucania si consuma l’ennesimo atto scriteriato verso la popolazione delle aree interne – attacca Palmieri – Mentre si celebrano in pompa magna iniziative sanitarie solo per gettare fumo negli occhi, emerge inesorabilmente la vera strategia nei confronti delle aree interne, vale a dire lo smantellamento degli ospedali presenti nel nostro territorio». Palmieri conclude amaramente: «Le strutture utili agli interventi in pronto soccorso verranno sostituite da nuove strutture utili solo a fornire prestazioni geriatriche. E poi ci si chiede perché solo il 16% dei nostri giovani vogliano continuare a vivere nelle aree interne».

Sul caso è intervenuta anche la segreteria territoriale della FSI – Federazione Sindacati Indipendenti: «Dopo la riduzione e chiusura del servizio del Serd di Vallo della Lucania, cui ancora non è stata adottata alcuna soluzione, ecco arrivare il pensionamento dell’ultimo medico, primario del reparto di Chirurgia Vascolare dell’ospedale ‘San Luca’, a cui nessuno ha provveduto a dare sostituzione. Per il Reparto su indicato è stata una lenta agonia ed una chiusura annunciata, considerato i due anni almeno in cui il reparto già risultava ridotto a due posti letto ed accorpato alla Chirurgia, avendo prima in dotazione solo due medici poi passati ad uno con il trasferimento dell’altro a Napoli. Che altro dire, sembrerebbe un disegno scritto per una drastica riduzione di servizi sanitari sul territorio cilentano; sembrerebbe una resa manageriale alla difficile e mancata risoluzione della problematica di reperire medici da convincere a venire a prestare servizio nel Cilento; sta di fatto che dobbiamo prendere atto di una situazione che sembra portarci solo verso una drastica riduzione dei servizi assistenziali locali. E con i pensionamenti prossimi già pronti per il 2024, avremo ulteriori ridimensionamenti nel silenzio di tutte le istituzioni preposte che non ammetteranno mai le proprie responsabilità per una situazione grave che sa tanto di fallimento gestionale».

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