Abusivismo, in Campania 11 mila ordinanze ma solo 220 demolizioni

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Abusivismo, in Campania 11 mila ordinanze ma solo 220 demolizioni

Dal 2004 al 2018 sono state emesse in Campania oltre 11mila ordinanze di demolizione lungo la costa. Di queste, però, ne sono state eseguite appena 220. È l’allarme lanciato da Legambiente con l’indagine Abbatti l’abuso presentata oggi in occasione del passaggio in Campania dell’imbarcazione ambientalista Goletta Verde. In Italia, la percentuale di ordinanze eseguite arriva all’11% ma in Campania le demolizioni lungo il litorale negli ultimi quindici anni non arrivano neanche al 2%. Peggio fanno solo il Molise (fermo a zero) e le Marche (dove si sfiora l’1%), ma chiaramente con dati quantitativi molto diversi: la Campania guida, infatti, la classifica delle regioni per numero di ordinanze emesse, sia nei comuni costieri che nei comuni dell’entroterra. «Contro gli abusi edilizi – dice Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – il migliore deterrente sono le demolizioni e non certo nuovi condoni come fatto con il Decreto Genova lo scorso anno per la ricostruzione post terremoto nel cratere del centro Italia e per Ischia. Per farlo però occorre procedere a una riforma legislativa che passi ai prefetti la competenza delle operazioni di abbattimento, perchè non condizionati dal ricatto elettorale, lasciando ai Comuni solo il controllo urbanistico del territorio e la repressione dei reati».

In quest’ottica è nata l’intesa sottoscritta pochi mesi fa tra il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e la procura della Repubblica di Vallo della Lucania per un contrasto sempre più incisivo all’abusivismo. Dal 2000 sono 126 le ordinanze di demolizione emesse dall’Ente Parco che riguardano per lo più i comuni costieri del Cilento. Venti di queste sono già esecutive e si è pronti con gli abbattimenti. «Grazie a questo accordo di programma in autunno inizieranno le prime demolizioni – spiega Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania -. Una buona notizia per i cittadini che potranno così riappropriarsi di un pezzo di questa stupenda costa, a dimostrazione che la lotta all’illegalità e per lo sviluppo di un turismo diverso è una sfida che si può vincere anche in questa regione dove le demolizioni di opere abusive sembrano restare perennemente ferme al palo».

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