Acciaroli, Saviano racconta Falcone tra le braccia del tramonto: «Cilento complicato ma interessante»

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Acciaroli, Saviano racconta Falcone tra le braccia del tramonto: «Cilento complicato ma interessante»

Due automobili di scorta arrivano sul porto di Acciaroli dandosi appuntamento con il tramonto. Il cielo diventa rosso, Roberto Saviano, con la consueta camicia scura e lo sguardo basso, scende dalla station wagon e stringe la mano al sindaco, Stefano Pisani. S’incammina verso ‘La Feltrinelli’, l’unica libreria con questo marchio che nasce a 3 metri dal mare del Cilento. Francesco D’Antonio, responsabile di questo scrigno di bellezze bagnato dalla salsedine, fa gli onori di casa. Saviano sorride, si concede ai giornalisti (tre per l’occasione) e poi firma i primi libri. Hanno la copertina scura, come i suoi abiti, e sopra, impressa, stampata, c’è la faccia di Giovanni Falcone

Che forza ha questo messaggio? Un giudice ucciso dalla camorra, uno scrittore che parla di camorra, nella terra di un sindaco assassinato (probabilmente) dalla camorra. «Vuol dire moltissimo – spiega Saviano – quello di Vassallo è un delitto in qualche modo irrisolto, sappiamo molto ma non abbastanza. E poi venire in questa terra, il Cilento, una terra complicata, interessante. C’è dentro di me anche un’emozione, da ragazzino frequentavo queste zone, Paestum soprattutto. Poter portare qui questo romanzo ha un doppio significato: resistere in un territorio che subisce ancora pressioni criminali e celebrarne la bellezza». 

Saviano per un attimo diventa Roberto, quel ragazzino con le guance rosse che frequentava la provincia sud di Salerno durante le vacanze estive e incontra Giuseppe Galzerano, editore cilentano al quale Saviano, durante quel periodo, inviava degli scritti e in cambio riceveva dei libri. Si stringono la mano, si abbracciano. E poi lo scrittore lo ricorda anche dal palco.

«Si potrebbe fare moltissimo per prevenire, il problema del Cilento è il riciclaggio, le poche opportunità lavorative, il poco investimento portano sistematicamente il denaro sporco a vincere sul denaro pulito – continua Saviano -. La possibilità di costruire comunità reali, per esempio di studio e di ricerca su tutta la costa, non viene fatta. E’ un’occasione perduta incredibile ma ormai persino, io e moltissimi altri, abbiamo perso ormai la speranza che qui le cose possano cambiare. Vedo persone resistere e già mi sembra un miracolo». Poi parla del suo nuovo libro ‘Solo è il coraggio’: «La lezione di Falcone è la più importante di tutte – sottolinea – il coraggio si sceglie, non è che te lo ritrovi dalla nascita. Con questo libro ho provato a portare la lettrice e il lettore nel cuore di quella battaglia, una battaglia ancora attuale, incredibile. Cioè con lo strumento del diritto combattere quel potere criminale».

La presentazione è un quadro bellissimo, la cornice è il sole d’Acciaroli che si tuffa nel suo mare blu. Il firma copie va avanti fino a quando è buio. Saviano lascia quella fetta di Sud, si dirige verso le auto della scorta. Prima di salire dietro i vetri scuri, si volta per un’ultima volta e saluta tutti con la mano sul cuore.

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