Giovane Italia: nessun progetto per il Vallo di Diano, la priorità è la ferrovia Sicignano-Lagonegro
| di Redazione
Giovane Italia sottolinea che non c’è ancora nessuno studio di fattibilità per i progetti inerenti i finanziamenti dei cosiddetti "Accordi di reciprocità".
È ingiustificabile l’atteggiamento assunto dai Sindaci nel Vallo di Diano nella redazione di progetti inerenti i finanziamenti dei cosiddetti "Accordi di reciprocità".
Come si evince dai verbali delle ultime riunioni per la definizione di tale progetti, i Sindaci, per lo più assenti ai predetti incontri, ad oggi non hanno ancora avanzato nessuno studio di fattibilità fondamentale per prevedere qualche importante progetto per l’intero Vallo di Diano. Stanno discutendo su interventi relativi al Fiume Tanagro, individuato da una loro rilevazione quale punto di sviluppo del Vallo di Diano, e sulla vecchia idea della "Città Vallo". Su entrambi, tuttavia, manca qualsiasi tipo di progetto di fattibilità.
Difficilmente si ritiene che entro il 14 dicembre emerga qualche studio di fattibilità.
Tuttavia, come ben ribadito più volte dal Codacons di Sala Consilina, uno studio c’è già ed utile per il Vallo di Diano: lo studio di fattibilità delle Ferrovie dello Stato per la riattivazione della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro elaborato a seguito della delibera CIPE n.249/97 del 18.12.1997, costato 5 miliardi delle vecchie lire, il tutto a discapito dei contribuenti e mai utilizzato.
Questo studio prevedeva per la riapertura della tratta una somma di 61,8 miliardi di lire pari a 32 milioni di euro, somma sostenibile dal potenziale finanziamento degli accordi di reciprocità che va dai 25 ai 70 Milioni di euro. A ciò si aggiungono i 15 milioni di euro (emendamento dell’On.Brusco alle Legge Finanziaria) stanziati nel 2003 per la riattivazione della tratta, cofinanziamento da parte del gestore pubblico per altro necessario per accedere ai fondi europei degli accordi di reciprocità.
Al di là di ogni facile demagogia o promesse politiche per anni poste in campo sulla riapertura della tratta Sicignano-Lagonegro solo per biechi motivi elettorali, oggi si possiede una possibilità concreta che nel contempo si rivela come ingente responsabilità che i Sindaci, tutto del PD, devono porre in atto.
In caso diverso, ogni colpa non potrà che cadere sugli stessi e nessuno di loro, per buon senso e rispetto verso l’intelligenza dei cittadini valdianesi, potrà più parlare di ferrovia nel Vallo di Diano.
Invitiamo i Sindaci a prendere seriamente in attenzione la possibilità di inoltrare il progetto per ottenere i finanziamenti europei degli accordi di reciprocità per l’infrastruttura Sicignano-Lagonegro e a già valutare ogni forma produttiva di gestione della stessa.
Riteniamo importante ed auspicabile anche l’intervento della Provincia di Salerno premesso che sia nel programma elettorale provinciale dell’On.Edmondo Cirielli del PDL che di Angelo Villani del PD era prevista la riattivazione della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro.
Ci risulta un tentativo posto in atto in tal senso dell’Assessore Provinciale Adriano Bellacosa a cui i Sindaci valdianesi hanno ritenuto non aderire.
L’importanza della tratta è ancora oggi strategica per il Vallo di Diano, per gli studenti e per chi lavora, per i professionisti, per le imprese della zona (si pensi al trasporto merci per via ferroviaria), per lo sviluppo turistico e per la rivalutazione dell’intero comprensorio, visto che senza infrastrutture parlare di turismo e cercare di attrarre finanziamenti è solo aria fritta e squallida demagogia.
La riapertura della tratta, come "opera infrastrutturale portante" sarebbe integrato al sistema ferroviario regionale, permettendo ai cittadini del Vallo di Diano e del Cilento Orientale, della Val d’Agri e del Lagonegrese (Pz), di usufruire comodamente dell’Alta Velocità che arriva a Salerno. Tuttavia, da quanto emerge, lo sviluppo dell’area pare preoccupare gli amministratori locali, sostenitori accesi di improduttive autolinee locali, finanziate coi soldi del contribuente senza garantire i servizi minimi di un paese civile. È un intervento molto richiesto dalle gente del Vallo di Diano e non solo, se si ritiene che un gruppo su Facebook per la riapertura della Sicignano-Lagonegro promosso dal nostro movimento giovanile ha più di 2000 persone iscritte.
In conclusione, la nostra richiesta ai Sindaci del Vallo di Diano è perentoria: presentare per i
finanziamenti europei degli accordi di reciprocità la riapertura della tratta Sicignano-Lagonegro. L’Unione Europea ha un particolare occhio di riguardo per il trasporto ferroviario, e gli amministratori del Vallo di Diano, la provincia di Salerno e la Regione Campania non possono farsi scappare questa grande opportunità. Ricordiamo inoltre che la stessa Regione Campania ha inaugurato nell’aprile del 2009 la tratta Alifana, che collega Napoli a Piedimonte Matese (appunto Piedimonte d’Alife) chiusa nei primi anni settanta. Ci chiediamo a questo punto se il Vallo di Diano è parte della Regione Campania e della Provincia di Salerno o è solo un mero bacino elettorale??? E con quest’assenza di progettualità dei nostri Sindaci dove andremo a finire???
FONTE: VALLOWEB.COM
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