Alta velocità, l’appello: «Vallo di Diano unito chieda fermata, e riattivazione Sicignano Lagonegro»

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Alta velocità, l’appello: «Vallo di Diano unito chieda fermata, e riattivazione Sicignano Lagonegro»

L’appello al Vallo di Diano unito per far sentire la propria voce, nella vicenda che da settimane tiene banco, arriva dalla guida di Padula e membro del comitato per la Riattivazione della Sicignano Lagonegro, Giuseppe Verga. Perché il progetto ipotizzato da RFI sul nuovo tracciato di Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria vede il passaggio ferroviario nel Vallo di Diano (per ora senza ipotesi di fermata, ma unico collegamento Baronissi/Fisciano – Praja a mare).

«Con il grande progetto ferroviario previsto dal commissario Vera Fiorani, ora abbiamo una grande chance per valorizzare il policentrismo e la diversità culturale del Vallo di Diano. – dice Verga – Da quando sono parte attiva del Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro la mia visione di ferrovia si esprime in possibilità di sviluppo, attrattività del territorio, voglia di starci, ragione di viverci e investirci vita e risorse».

«In quasi 9 anni sono state tante le attività che con il Comitato abbiamo messo in campo per mantenere alta l’attenzione sul tema, trovando sostegno ma anche menefreghismo, magari anche derisi da gente comune, da qualche giornalista o da amministratori pubblici. Oggi fa piacere che si sia risvegliata la voglia di riscatto del territorio proprio legata all’opportunità ferroviaria, anche in chi poteva farlo nel passato e non ha mai alzato un dito a sostegno, così come fa piacere vedere tanti singoli cittadini sostenere la causa», ha aggiunto.

«Ora però – evidenzia Verga – c’è una sola cosa che vorrei più di tutte, urgente ed indispensabile. L’appello va a noi che viviamo nel Vallo di Diano, noi che siamo la società civile e che abbiamo deciso di credere nel territorio investendoci risorse. Vorrei che facessimo sentire a voce alta il nostro pensiero con richieste ufficiali, proloco, associazioni, albergatori e ristoratori e tutti gli altri imprenditori, uniti per far prevedere già in fase progettuale una fermata AV lungo la nuova ferrovia nel luogo più tecnicamente idoneo identificato da RFI, dove ci puà essere un’intersezione con la nostra Sicignano – Lagonegro che deve necessariamente tornare in esercizio commerciale, risvegliandola dal coma in cui versa dall’86.

«Interveniamo per scongiurare il serio rischio di vedere i treni solo attraversare la vallata, senza l’opportunità di prenderli, o peggio di non vederli proprio. A noi la scelta di decidere per il nostro futuro».

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