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Smart working, 6 esercizi per “sopravvivere” al dolore

Con l’era Covid sembrerebbe arrivato un nuovo modo di approcciarsi al lavoro, restando a casa, così da evitare: spostamenti, traffico e assembramenti. Questo nuovo modo di approcciarsi al lavoro è lo smart working.

Ma questo lavoro considerato sicuro e flessibile, in realtà presenta limitazioni e aspetti negativi, a partire dalla sedentarietà “obbligata” e da postazioni di lavoro non sempre biomeccanicamente ottimali, soprattutto incrementando stress e tensioni muscolo tendinei. Questi fattori possono così attivare alcuni “effetti indesiderati”, mal di testa, cervicalgie o dolori articolari. Per prevenire o alleviare tali disturbi si può provare a correggere la postura ed eseguire esercizi mirati.

Dunque, la mancanza di confort lavorativo, può essere ritenuta un elemento favorente l’insorgenza di mal di testa o di altri dolori posturali da smart-working. 

La postura corretta da scrivania deve essere la seguente:

Prima di tutto alzare su un apposito rialzo, lo schermo (per i pc fissi) o il laptop, in tal modo già evitiamo di abbassare il collo a discapito di un tratto cervicale sempre più curvo e non ricurvo fisiologicamente, poi avere una sedia ergonomica col fine di permettere alla schiena di rimanere appoggiata al medesimo schienale, da tal posizione poi si dovrebbe mettere un appoggio sotto i piedi in modo da tenerli in flessione dorsale di 45° circa, a tal punto i gomiti dovrebbero stare appoggiati con le braccia flesse, in modo che solo le mani, indi le dita siano in posizione di lavoro su tastiera, anch’essa rialzata. 

Pertanto, ecco qualche esercizio posturale di esempio, alla portata di tutti. 

– Il doppio mento:

da seduti, spingete leggermente la testa indietro, come a voler simulare il doppio mento, tenendo lo sguardo fisso in avanti. Mantenete la posizione per qualche secondo, 5″ è l’ideale, poi rilasciate. 

2 serie x 15. 

– Collo di gallina:

Da seduti o in piedi, compiendo un movimento lento, guardate al soffitto, sommate contemporaneamente le mani dietro la schiena retraendo i gomiti. 

Ritornate lentamente in posizione neutra. 

2 serie x15.

– Mani al capo:

In posizione seduta, retrarre il collo, poi portate le mani intrecciate dietro la testa con i gomiti aperti. Da questa posizione lentamente portare la testa in basso e chiudere i gomiti. Fermatevi quando sentite allungare la parte posteriore del collo.

1 serie x 10.

  • L’asciugamano:

Da seduti, con un asciugamano arrotolato sotto la nuca. In questa posizione spingete il collo all’indietro (in retrazione), contemporaneamente flettetelo verso il basso. Mantenete la posizione per 5″ x 10 volte.

  • In alto i gomiti. 

Distesi proni, a pancia in giù, con le mani incrociate dietro il collo, sollevate entrambi i gomiti da terra contraendo i muscoli tra le scapole in modo da avvicinarle una all’altra. Mantenete per 5″ x 10.

  • A carponi. 

Carponi, con mani e ginocchia a terra, esercizio della posizione del gatto, curvando la schiena in flessione e estensione, seguendo col capo e bacino. 

2 serie x 15.

Questi sono solo alcuni degli esercizi consigliati per fare un’auto trattamento a casa nelle pause di lavoro. 

Qualora il dolore persista, si consiglia di rivolgersi al proprio terapeuta/chinesiologo per valutare la propria condizione di salute. 

(A cura del Dott. Giovanni Peduto, Chinesiologo)
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Acufeni da infiammazione dello sternocleidomastoideo: come curarlo con la chinesiologia e l’erboristeria

Acufeni da infiammazione dello sternocleidomastoideo

L’acufene è un termine medico che indica la percezione di un rumore, che può essere continuo o discontinuo, in assenza di un reale stimolo acustico. Il rumore che è percepito dal soggetto con acufene può essere di vario tipo, ad esempio ronzii, fruscii o fischi: questo genere di percezioni può essere di varia intensità e può colpire chiunque, donne e uomini in egual misura; ne possono soffrire bambini, adulti ed anziani. Oggi, circa, due milioni e mezzo di italiani convivono con l’acufene.

Alcune delle cause riconosciute riguardo all’acufene sono:

  • –  Abbassamento dell’udito nei soggetti anziani Problemi legati alla tiroide
  • –  Infezioni nelle orecchie o seni paranasali
  • –  Esposizione a rumori forti
  • –  Infiammazione dello sternocleidomastoideo In questo articolo vogliamo focalizzarci sull’acufene causata dall’infiammazione dello sternocleidomastoideo. Lo sternocleidomastoideo (SCOM) è un muscolo del collo che permette la rotazione controlaterale e il sollevamento del mento in modo superiore. Quando questo si irrita per diversi motivi, può portare direttamente a una condizione chiamata Sindrome Sternocleidomastoidea. Si può sospettare che vertebre e muscoli cervicali abbiano un collegamento con i disturbi uditivi quando il rumore all’orecchio varia in base ai movimenti del collo, oppure quando vi è un’infiammazione cervicale ed a questo si associa la sensazione di sbandamento. In alcuni casi un’alterazione posturale dello SCOM può provocare un’infiammazione nell’inserzione occipitale del medesimo muscolo provocando un’infiammazione dell’orecchio e conseguentemente il manifestarsi di un acufene. Facendo un lavoro mirato sul tratto cervicale e sul rumore stesso, si potrebbe quindi alleviare il disturbo uditivo. I trattamenti, consigliati per curare l’acufene da infiammazione dello sternocleidomastoideo sono:

Attraverso la chinesiologia: trattamenti PNF (facilitazione propriocettiva neuromuscolare)che permette di controallungare le fibre del muscolo contratto, riducendo da subito il ronzio. trattamenti di erboristeria: utilizzo dell’Arnica (solo esterno) e/o Artiglio del Diavolo, utilizzabile sia esternamente che internamente con capsule, associandole al ribes nero (cortisone naturale) Utilizzo di particolari frequenze sonore.

Rumore Rosa o Bianco o Marrone(detto Rosso), calibrando queste frequenze col ronzio dato dall’acufene è possibile sintonizzare e riequilibrare la frequenza stessa dell’udito permettendo di ridurre il ronzio fastidioso.

Pertanto per maggiori informazioni si invita al contatto diretto, in quanto queste delucidazioni sono solo delle pillole informative sul far presente che la chinesiologia e il metodo adoperato possono aver riscontro su diverse problematiche come sopra citato.

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