Ballerina denuncia stalker, i giudici: «C’era una relazione». 57enne assolto

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Ballerina denuncia stalker, i giudici: «C’era una relazione». 57enne assolto

Il Tribunale di Lagonegro, con una sentenza pronunciata nel pomeriggio di ieri, ha assolto perché il fatto non sussiste Franco Laterza, presentatore televisivo di Policastro Bussentino, accusato di stalking e violenza privata in danno di una donna originaria di Sapri, ballerina e gerente di una scuola di danza. E lo ha condannato, invece, per diffamazione.

La donna aveva sporto querela nel 2012, denunciando che l’uomo avrebbe consumato una serie di atti persecutori «per costringerla a concedergli le sue grazie». Nel processo è emerso che la ballerina «aveva intrapreso una relazione sentimentale con il presentatore, iniziata con un fittissimo rapporto epistolare su Facebook e poi sfociata in incontri più ravvicinati».

È emerso dal processo che la relazione terminó quando la moglie del presentatore lo sorprese nel mentre scendeva dalla casa di lei. «Il processo e la sentenza – ha dichiarato Laterza – hanno confermato la infondatezza di un’accusa odiosissima, che ho sempre respinto nella serena coscienza di non esser mai venuto meno al doveroso rispetto della femminilità, anche quando mi sono lasciato ad andare a frequentazioni inappropriate. Tutto quello che c’è stato è avvenuto però consensualmente, senza che mai io abbia dato luogo a comportamenti lesivi della libertà morale della persona che ho avuto l’avventura di incontrare».

Il Tribunale ha scagionato dai reati di stalking e di violenza privata, ed ha affermato la responsabilità del presentatore per il reato di diffamazione, per cui è stato condannato a 6 mesi pena sospesa e al risarcimento dei danni in sede civile. Per i giudici è stato il 57enne a diffondere bigliettini ingiuriosi nei confronti della donna. «Si tratta – dice Laterza – di un’accusa sostenuta da una Perizia redatta da una grafologa che, a domanda del mio difensore, l’avvocato Maldonato, ha confessato di non conoscere il caso del Capitano Dreyfus, la cui vicenda è al centro di tutti gli studi della moderna grafologia. Sono certo che in appello cadrà anche questa residua imputazione».

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