Bambini schermo-dipendenti, in Campania è record negativo: uno su tre

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Bambini schermo-dipendenti, in Campania è record negativo: uno su tre

I bambini sempre più incollati ai piccoli e ai grandi schermi che nascondo marchingegni sempre più tecnologici. Non si vedono più quelle bande che calciano un pallone vicino ad un portone dall’uscita della scuola al tramontare del sole. Non ci sono più volti, chiacchierate a tavola e i racconti prima di andare a letto. Meno tempo tra amici e di più quello con uno smartphone, un game boy e un tablet tra le mani. Non c’è più età alla tecnologia, ognuno ha in tasca uno schermo. E i pomeriggi e le serata passano così. I dati sono allarmanti e fanno preoccupare. Sotto l’albero molti bambini troveranno aggeggi tecnologici sempre più in voga, quelli campani sono i peggiori dello Stivale. Quasi un bambino su tre trascorre oltre tre ore e mezza al giorno con gli occhi incollati ad uno schermo. Il 31%, dunque, mentre la media in Italia è del 22,7%. Il dato è stato estrapolato da una ricerca della Duracell che è andata addirittura nelle altre nazioni d’Europa e il confronto non è simpatico. Inghilterra, Francia, Germania e Russia: qui sono 9,3 su cento i bambini che passano più di 210 minuti di fronte lo schermo. In Campania il 90 per cento delle persone intervistate dice di giocare più con dispositivi dotati di video, a discapitato dei giochi tradizionali come puzzle o quelli da tavolo. Le alternative ai giochi digitali preferite dai bambini campani sono senza dubbio le attività all’aria aperta, ad esempio in bicicletta oppure il gioco delle costruzioni. Le macchinine e i trenini sono sempre apprezzati, come il disegno e il fare dolci con i propri genitori.

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