Bimba nigeriana figlia di profughi battezzata a Policastro, vescovo: «E’ arricchimento reciproco»

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Bimba nigeriana figlia di profughi battezzata a Policastro, vescovo: «E’ arricchimento reciproco»

Si chiama Immacolata ed è l’ultima arrivata tra gli immigrati giunti nelle scorse settimane in Cilento. E’ venuta alla luce all’ospedale Immacolata di Sapri a febbraio, terzogenita di una giovane coppia nigeriana ospitata nella Casa Emmaus di Policastro Bussentino, nell’ambito del progetto Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Il battesimo è stato celebrato dal vescovo mons Antonio De Luca nella concattedrale di Policastro. Una celebrazione festosa, animata dai canti propri della cultura nigeriana. Ultima arrivata ma prima per il vescovo: «La battezzo io», è una bambina figlia dei profughi nel Cilento

«La Celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana si verifica sempre più frequentemente nella nostra Diocesi – ha detto monsignor De Luca – in quanto l’accoglienza dei nostri fratelli migranti offre una prospettiva completa di crescita e di conoscenza che non possiamo non afferrare e coltivare. E’ opportunità di arricchimento reciproco. L’attenzione è dunque posta sullo sviluppo integrale della persona e della famiglia. In tal senso l’accoglienza della Caritas va al di là di una mera fornitura di generi di prima necessità e intende offrire pure uno stimolo e un accompagnamento all’inserimento e alla promozione globale della persona».

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