Biodiversità arborea sotto osservazione: il Parco del Cilento studia i roditori montani con R.a.mo.ca.

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Biodiversità arborea sotto osservazione: il Parco del Cilento studia i roditori montani con R.a.mo.ca.

È entrato nel vivo un nuovo progetto che vede il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni protagonista: R.A.MO.CA. – Roditori Arboricoli Montagne di Casalbuono, una nuova iniziativa di ricerca scientifica che punta a esplorare la presenza, il comportamento e l’ecologia dei piccoli mammiferi arboricoli in una delle zone più remote e selvagge del territorio cilentano: la ZSC “Montagne di Casalbuono”, situata all’estremo sud del Parco. Finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Next Generation EU (Missione 4, Componente 1), nell’ambito di un bando a cascata del National Biodiversity Future Center (NBFC), il progetto è frutto della collaborazione tra l’Ente Parco e la società di consulenza ambientale Kayla Nature srls.

Lo studio si concentra su sei specie: Ghiro (Glis glis), Moscardino (Muscardinus avellanarius), Topo quercino (Eliomys quercinus), Driomio bruzio (Dryomys aspromontis), Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis) e Scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii). Se le prime tre sono ben note nei boschi mediterranei, le ultime tre rappresentano una sfida scientifica: i due endemismi italiani (Driomio e Scoiattolo meridionale) non sono ancora stati segnalati nel Parco, mentre lo scoiattolo variabile, di origine asiatica, è una specie invasiva già diffusa in alcune aree del Cilento.

Tra gli aspetti più innovativi di R.A.MO.CA. vi è l’utilizzo di fototrappole installate direttamente sugli alberi, dove questi roditori trascorrono la maggior parte della loro vita. È una delle prime applicazioni in Europa di questa tecnica per lo studio delle specie arboricole. L’installazione dei dispositivi, che copriranno l’intera altezza delle piante, è affidata agli esperti tree climbers di Treeworkers Napoli. Le immagini raccolte saranno poi analizzate dagli specialisti della NEMO srl.

Fondamentale sarà anche la partecipazione attiva della cittadinanza, grazie a iniziative di citizen science coordinate da Kayla Nature. È stato attivato un progetto sulla piattaforma iNaturalist, dove escursionisti, naturalisti e abitanti potranno segnalare osservazioni di roditori arboricoli o loro tracce, contribuendo alla raccolta dei dati scientifici.

A supporto, lungo alcuni sentieri CAI saranno installati pannelli informativi con QR code per facilitare l’accesso alla piattaforma. In parallelo, verrà diffuso un sondaggio rivolto alla popolazione locale, utile non solo a individuare potenziali aree di presenza delle specie, ma anche a comprendere la percezione che le comunità hanno nei confronti di questi animali. Le testimonianze dei residenti, soprattutto in relazione a danni causati da specie invasive, offriranno un quadro più ampio delle interazioni tra fauna selvatica e attività umane. “Con R.A.MO.CA. – hanno dichiarato i vertici del Parco – intendiamo non solo indagare specie poco conosciute, ma anche sensibilizzare i cittadini sull’importanza della conservazione e sul valore scientifico e culturale della nostra fauna”. La presentazione pubblica del progetto, avvenuta il 28 giugno presso la sede dell’Ente Parco a Vallo della Lucania, ha visto la partecipazione dei partner scientifici e istituzionali coinvolti.

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