Botti Capodanno, rischio per dieci specie uccelli

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Botti Capodanno, rischio per dieci specie uccelli

Il gabbiano reale e la ballerina bianca, la tortora dal collare e il pettirosso, lo storno e lo spazzacamino, il gheppio e la passera, il merlo e la cinciarella: dieci specie su tutte a rischio, nel Napoletano, per il Capodanno. Fuochi d’artificio e botti minacciano gli animali d’affezione e non solo: a lanciare l’allarme è la onlus Ciso (Centro Italiano Studi Ornitologici), l’associazione nazionale che riunisce professionisti e amatori che si dedicano alla ricerca ornitologica su basi scientifiche. Che parte da una considerazione: gli effetti degli artifici pirotecnici sulla fauna selvatica vengono quasi sempre ignorati e sono generalmente poco noti al pubblico. Lo rende noto Pasquale Raicaldo su La Repubblica Napoli.

«È opinione comune infatti – si legge in una nota diffusa dal CISO – che gli animali selvatici vivano il più possibile lontano dall’uomo; in realtà sono molte le specie che, nei secoli, si sono adattate a vivere all’interno o nei pressi dei centri urbani, dove trovano cibo e riparo dai predatori. Gli uccelli, in particolare, vedono nelle città importanti habitat di nidificazione e svernamento. Giardini privati e pubblici accolgono numeri considerevoli di passeri, fringuelli, merli, tortore dal collare, pettirossi, cince e molte altre specie, che vi trascorrono le giornate o li utilizzano come dormitori”. Il punto, dunque, è che qualunque rumore forte e improvviso, soprattutto durante le ore notturne, può avere un forte impatto su questi animali. E il Ciso ricorda come una ricerca condotta con l’ausilio dei radar abbia dimostrato che gli uccelli si involano in massa a seguito dell’esplosione di fuochi d’artificio, dirigendosi, nel cuore della notte, a molti chilometri dai luoghi di riposo: “Gli animali, disorientati dal rumore, dalle luci e dal fumo, nel tentativo di fuggire consumano importanti energie e vanno incontro a forte stress, collisioni con edifici, cavi e automobili e condizioni metereologiche inclementi». Di qui l’appello della onlus affinché i sindaci predano provvedimenti concreti “per contrastare questo grave fenomeno e, al contempo, proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini, emanando ordinanze di limitazione o divieto di accensione degli articoli pirotecnici in occasione del Capodanno”.

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