Dal 26 ottobre le lancette sono tornate indietro di un’ora, segnando il passaggio dall’ora legale all’ora solare. Un piccolo cambiamento che, però, può avere effetti più grandi di quanto si pensi sul nostro equilibrio psicofisico.
Perché il cambio d’ora incide sul benessere
L’ora solare comporta giornate apparentemente più “corte”: fa buio prima, e questo può influire sui ritmi circadiani, ovvero il nostro “orologio biologico”. L’organismo regola il sonno, l’appetito e la produzione di ormoni (come la melatonina e il cortisolo) proprio in base alla luce naturale.
Per alcune persone, soprattutto bambini, anziani e chi soffre già di disturbi del sonno o dell’umore, l’adattamento può richiedere alcuni giorni. Tra i sintomi più comuni: stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, insonnia o lieve calo dell’umore.
Come aiutare il corpo ad adattarsi – alcuni consigli
Rispetta i ritmi del sonno. Vai a dormire e svegliati alla stessa ora anche nei weekend: la regolarità aiuta a ristabilire l’equilibrio interno.
Cerca la luce naturale. Esporsi alla luce del mattino, anche solo per 15-20 minuti, “resetta” il ritmo circadiano e stimola la produzione di serotonina.
Alimenta l’energia. Preferisci pasti leggeri ma nutrienti, con cereali integrali, frutta secca e verdure di stagione. Evita caffeina e alcol nelle ore serali.
Muoviti e rilassati. L’attività fisica moderata e le tecniche di rilassamento (yoga, stretching o una passeggiata all’aperto) favoriscono il buonumore.
Riduci la luce blu la sera. Schermi di smartphone e TV rallentano la produzione di melatonina: meglio una tisana e un libro.
Quando l’adattamento diventa difficile
Per la maggior parte delle persone l’organismo si abitua al nuovo orario in due o tre giorni. Tuttavia, se insonnia o sbalzi d’umore persistono per più di una settimana, può essere utile consultare il medico.


