Camerota, nonna Rosa compie 100 anni: «Sono nata con la Spagnola»

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Camerota, nonna Rosa compie 100 anni: «Sono nata con la Spagnola»

di Luigi Martino

Il sole le illumina il volto. La porta è aperta, non sembra dicembre. Il mare è a meno di due passi. La spiaggia della Calanca le fa compagnia sempre. Anche se non riesce più a godersi i suoi colori, Rosa ne percepisce appieno l’essenza, i profumi. E si lascia cullare dai suoni, del mare e dei gabbiani. 

Oggi per Marina di Camerota è un giorno speciale. Nonna Rosa è centenaria. «Sono nata con l’influenza Spagnola e faccio 100 anni con il coronavirus» dice. Rosa Papa è originaria di Lauria. E’ del 14 dicembre del 1920. «Era finita la prima guerra mondiale da poco ma ricordo bene i bombardamenti della seconda guerra. Ne sono morte persone – esclama, poi aggiunge – parliamo di altre cose che c’è il sindaco». Il primo cittadino, Mario Salvatore Scarpitta, è andata a trovarla: «Non potevo mancare – le ha detto – una parte della mia infanzia è legata indissolubilmente a lei e alla sua famiglia».

Rosa è stata una sarta molto richiesta. Ha cucito – tra i tanti capi – gli abiti da sposa di molte donne del posto. I suoi ricordi sono vivi e fluidi. I collegamenti che fa, nei suoi discorsi, mettono i brividi. «Quando tua mamma ha fatto il matrimonio le ho cucito io il vestito – ha raccontato al sindaco – nel giorno del matrimonio pioveva tanto. Ho accompagnato i miei figli da un’amica perchè io dovevo stare vicino alla sposa».

Rosa si è trasferita a Camerota 70 anni fa. E’ madre di cinque figli, due dei quali non ci sono più. Ha svariati nipoti ed è bisnonna del piccolo Fiore, quasi 10 anni. Una vita vissuta in riva al mare, lavorando sodo e – nel contempo – accudendo una bellissima famiglia che non le fa mai mancare affetto e vicinanza. 

Il sindaco ha promesso a Rosa che sarà presente l’anno prossimo al centunesimo compleanno. Lei, con un antico sarcasmo e un timido sorriso, ha risposto: «Questa promessa io non posso fargliela ma posso continuare a pregare per tutti, tutto il paese deve stare sempre bene». 

Foto ©Luigi Martino –

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