Camerota, Corte dei Conti invia messa in mora a sindaco e Troccoli. Minoranza: «Restituite i soldi»
| di Luigi MartinoUn’ingiunzione di pagamento è stata recapitata dalla Corte dei Conti di Napoli al sindaco di Camerota Antonio Romano, al suo braccio destro Antonio Troccoli e ad alcuni funzionari ed ex amministratori dell’ente cilentano. Nella busta c’è una lettera che porta la firma della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania e una data: 17 febbraio 2015. Il campo oggetto è riempito dalle parole «messa in mora». Il Comune di Camerota, dunque, per i fatti accaduti durante la gestione dal 2004 al 2008, ovvero somme che dovrebbero essere nelle casse dell’ente e invece non ci sono, ha subito un danno economico di centinaia di migliaia di euro. Quei soldi, circa 513 mila euro, sono riferiti ai «progetti obiettivo», ovvero premi da riconoscere a coloro che riuscivano a raggiungere ‘obiettivi’ economici favorevoli al Comune. Se gli obiettivi sono stati raggiunti e se coloro che hanno preso i premi hanno commesso reati fiscali, oppure no, lo stabilirà il giudice. Quello che invece chiede la corte dei Conti è che quei soldi ritornino alle casse pubbliche, ai cittadini, a prescindere che l’ammanco sia determinato da un reato o da altre ragioni. E la corte chiede i soldi ai diretti interessati, coinvolti dalle indagini.
I dettagli nell’inchiesta del Giornale del Cilento
Un passo indietro
Nel novembre del 2011, al Comune di Camerota, il ragioniere neo entrato si accorge che manca circa un milione di euro dalle casse dell’ente. Stila un report e lo consegna nella mani dell’allora sindaco Domenico Bortone. Nella relazione si legge: «Questi sono soldi finiti nelle tasche di una decina di impiegati comunali». Secondo il ragioniere «questa cifra è stata suddivisa e finita dal conto del municipio a quello di impiegati come indennità dei progetti-obiettivo». Bortone denuncia il fatto e convoca una conferenza stampa. La procura di Vallo della Lucania apre un’inchiesta. A maggio del 2014 il pubblico ministero ha chiesto il rinvizio a giudizio per 12 indagati tra funzionari, amministratori ed ex amministratori del Comune di Camerota.
Gli indagati, le minacce e il raggiro | NOMI
«Restituite i soldi ai cittadini»
L’opposizione del Comune di Camerota, escluso il consigliere Mario Scarpitta, ha sottoscritto un manifesto affisso tra le strade delle quattro frazioni questa mattina dal titolo: «La Corte dei Conti all’amministrazione Romano-Troccoli: restituite i soldi ai cittadini di Camerota». I consiglieri di minoranza, Guzzo e Del Gaudio, sono entrambi membri del partito Democratico e insieme a loro anche il segretario del circolo locale del Pd si chiede «dove sono andati a finire questi soldi prelevati ai cittadini?». E ancora: «Dove sono le azioni di risanamento imposte al Comune dalle norme sul ‘Riequilibrio finanziario’?». «Se non si metterà fine a questa scellarata gestione – si legge sul manifesto del Pd – con tasse già ai massimi livelli, il carico della tassazione diventerà insostenibile per i contribuenti. Ad ogni modo saprete già chi ringraziare: maghi, strateghi e mestieranti della ‘politica consociata’».
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