Caso lottizzazione zona castello, terminata la fase delle indagini

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Caso lottizzazione zona castello, terminata la fase delle indagini

Si è conclusa la fase delle indagini riguardante la vicenda della lottizzazione dell’area del castello di Marina di Camerota. La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha emesso gli avvisi relativi alla ufficiale conclusione delle indagini, che erano state avviate all’inizio dello scorso anno e che avevano portato al sequestro dell’intera area, ampia oltre 30 mila metri quadri, sulla quale era previsto il sorgere di 30 unità abitative; inoltre, erano stati sequestrati pure i viali di collegamento. Risultano indagate una cinquantina di persone tra titolari delle ditte esecutrici dei lavori, proprietari dei lotti, committenti e direttori dei lavori; per loro l’ipotesi di accusa è lottizzazione abusiva. Inoltre, un esponente della pubblica amministrazione locale è indagato per omissione in atti d’ufficio.

La conferma relativa al termine delle indagini giunge da Nicola Suadoni, avvocato che difende alcune delle persone coinvolte nella vicenda.

La vicenda

Il caso, arrivato alla ribalta delle cronache nazionali, è esploso nel dicembre del 2008, allorchè Nora Scirè e Carmelo Mola, tecnici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, si trovavano a Marina di Camerota per dei controlli relativi al porto. Accorgendosi delle ruspe in azione sulla collina del castello, hanno effettuato poi delle verifiche sugli atti riguardanti la lottizzazione di quell’area. Pare che la soprintendenza, qualche anno prima, avesse dato solo un parere paesaggistico di massima sul piano di lottizzazione ma che non avesse dato alcun parere positivo sui diversi progetti esecutivi. Secondo gli inquirenti, i presunti abusi perpetrati avevano alterato il piano di lottizzazione, con interventi devastanti per la collina.

In una comunicazione diffusa dalla Soprintendenza, i primi di marzo del 2009, si descriveva una situazione caratterizzata da "abusi commessi", da una "collina selvaggiamente aggredita" e da "evidenti, inspiegabili e gravi inadempienze da parte del Comune di Camerota".

Di seguito, la nota della soprintendenza. Risale ad un anno fa.

Nell’ambito dell’attività istituzionale questa Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno ed Avellino, ha effettuato congiuntamente a militari del Corpo della Guardia di Finanza– Brigata Camerota Marina – degli accertamenti presso l’area "Castello" sita alla frazione Marina di Camerota (SA), sottoposta a tutela paesaggistica, inserita nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e compresa nel patrimonio dell’UNESCO.

Detta area (estesa circa 36.000 mq) è interessata dall’esecuzione di lavori per la costruzione di fabbricati residenziali ed opere di urbanizzazione primaria e secondaria relativi al Piano di Lottizzazione Convenzionata "Zona Castello", approvato con Decreto della Comunità Montana Lambro e Mingardo del 1° dicembre 2004 (pubblicato nel B.U.R.C. N. 62 del 20 dicembre 2004).

Quest’Ufficio, viste l’entità dei lavori in questione e le negative ripercussioni degli stessi sul contesto paesaggistico, già in precedenza aveva coinvolto direttamente il Comune di Camerota (SA), richiedendo l’esibizione dei permessi di costruire con le relative autorizzazioni paesaggistiche, la verifica della liceità delle opere eseguite ed in corso, nonché l’adozione dei consequenziali provvedimenti repressivi di competenza qualora si fossero riscontrate delle violazioni di legge.

Non avendo ricevuto idonea documentazione che suffragasse la regolarità degli interventi in atto e considerato il procedere incessante dei lavori, quest’Ufficio ha deciso di procedere direttamente ai necessari controlli congiuntamente alle predette forze dell’ordine.

In sintesi, con gli accertamenti effettuati si è riscontrato che:

– i lavori interessano N. 19 lotti su di un totale di N. 29 lotti previsti dal citato Piano di Lottizzazione, oltre agli spazi destinati alle urbanizzazioni generali;

– le opere finora eseguite comprendono N. 2 fabbricati già abitati, N. 14 costruzioni in avanzato stato di realizzazione, sbancamenti e/o opere di fondazioni per i restanti N. 3 lotti privati, oltre a consistenti e diffusi movimenti di terra e sbancamenti in roccia;

– i succitati lavori sono iniziati, paradossalmente ed in violazione delle normative nazionali e regionali a riguardo vigenti, a seguito della presentazione di Denunce di Inizio Attività, che non potevano di certo legittimare l’esecuzione, né delle nuove costruzioni e delle relative opere nelle aree pertinenziali, né delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste sommariamente dal piano attuativo in questione;

– tutti gli interventi finora realizzati e/o in corso (relativi sia ai lotti residenziali privati, sia alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria) sono da ritenersi abusivi poiché sprovvisti dei preventivi e necessari atti autorizzativi paesaggistici di cui al D. L.vo N. 42/2004 e s.m.i.;

– i diversi titoli abilitativi, comunicati dall’Ufficio Tecnico Comunale, esibiti e/o rilevati durante gli accertamenti, per quanto sopra esposto, sono da ritenersi illegittimi e privi di efficacia perché formatisi in violazione delle vigenti normative;

– la collina è stata selvaggiamente aggredita soprattutto con rilevanti e superflui sbancamenti anche in roccia e con costruzioni che, per la diversa tipologia e consistenza, hanno determinato un impatto paesaggistico di gran lunga superiore rispetto a quello a suo tempo valutato da quest’Ufficio, in linea di massima, durante la fase di approvazione del P.d.L. in esame;

– gli abusi commessi hanno alterato sostanzialmente le previsioni progettuali di massima contenute nel piano di lottizzazione approvato e hanno compromesso notevolmente il paesaggio, inserendo interventi particolarmente invasivi quanto inconciliabili con le esigenze e le normative di tutela dei valori peculiari dell’area.

La situazione riscontrata e sommariamente esposta denota delle evidenti, inspiegabili e gravi inadempienze da parte del Comune di Camerota (SA) nell’esercizio delle funzioni in materia di tutela paesaggistica, pertanto questa Soprintendenza provvederà ad informare la Regione Campania affinché valuti la necessità e/o l’opportunità di ritirare la sub-delega concessa all’ente locale.

Sopra, immagini dal satellite. Com’era prima dei lavori e come si presentava dopo gli "interventi".

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