Campania, pass per cenare fuori. Rsa riaperte agli immuni

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Campania, pass per cenare fuori. Rsa riaperte agli immuni

Ingresso libero in ristoranti e strutture alberghiere, ma anche nelle residenze per anziani. Spalanca le porte e abbatte i muri creati dall’emergenza Covid (ma c’è già chi storce il naso) la card di avvenuta vaccinazione lanciata dalla Regione Campania, che ora intende sfruttarne la distribuzione per procedere alla fase successiva della campagna per il ritorno alla normalità. La logica “aperturista”, quantomeno per chi si è già sottoposto al vaccino, è alla base dell’ordinanza numero 17 del governatore Vincenzo De Luca, contenente disposizioni per la ripresa in sicurezza di attività economiche, culturali e sociali. Se isole e località turistiche “Covid free” avevano rappresentato la premessa per un’estate da vivere con l’incubo virus alle spalle, si prepara un ulteriore step in avanti con l’obiettivo (almeno dichiarato) di andare incontro alle esigenze di alcune tra le categorie finora più penalizzate dalla pandemia, ma anche di dare un senso alla vaccinazione per restituire “sprazzi” di libertà a chi ha già fatto siringa e richiamo.

Il provvedimento prende atto delle linee guida per la ripresa della conferenza Stato-Regioni e dà incarico all’Unità di Crisi regionale di stilare «di concerto con le associazioni di categoria rappresentative degli operatori economici, i protocolli attuativi/ integrativi, prevedendo regole certe di prevenzione, proporzionate alla situazione di difficoltà e adeguate misure per assicurare l’accoglienza sicura e la promozione della fruizione in sicurezza dei diversi servizi – turistici, alberghieri, wedding, trasporti, spettacoli – anche attraverso facilitazioni all’accesso dei servizi e deroghe alle misure di sicurezza più restrittive, relative al contingentamento delle presenze e al distanziamento interpersonale, per cittadini in possesso di certificazione/ smart card di completamento della vaccinazione, fermo l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e di osservanza delle altre misure di prevenzione di base (frequente igienizzazione delle mani e degli oggetti)».

Restano in vigore, insomma, le norme di sicurezza ormai note a tutti da oltre un anno, ma il pass vaccinale sembra destinato a diventare una chiave imprescindibile per accedere a quelle strutture rimaste a lungo off limits per il rischio contagio. Le Asl avranno il compito, entro 10 giorni, di «consegnare le smart card in corso di distribuzione» e di adottare «ogni misura, di concerto con l’Unità di crisi regionale, finalizzata a programmare la consegna delle ulteriori smart card direttamente al momento del completamento della vaccinazione».

Non solo ristoranti e alberghi: un’altra novità rilevante riguarda le visite agli anziani nelle case di cura e di riposo. L’ordinanza contiene un atto di indirizzo «ai direttori sanitari delle Rsa e agli altri soggetti competenti di consentire l’accesso alle strutture, nel rispetto delle misure di sicurezza fondamentali ai visitatori che comprovino, attraverso esibizione di certificazione/ smart card, di aver completato la vaccinazione, secondo quanto prescritto dalle indicazioni del ministero della Salute».

Sarà comunque necessario «adottare ogni ulteriore misura organizzativa idonea a favorire nella massima sicurezza possibile gli accessi di familiari e visitatori e le uscite programmate degli ospiti, tenendo conto del possesso della certificazione vaccinale». Una svolta che già dai primi “rumors” ha suscitato discussioni, sull’opportunità di allentare le restrizioni solo a una parte della popolazione (quella vaccinata, appunto) con il rischio di una “discriminazione” che potrebbe protrarsi fino all’immunità di gregge.

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