Campania, vaccini in casa per gli over 80: il via con Moderna tra sette giorni

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Campania, vaccini in casa per gli over 80: il via con Moderna tra sette giorni

Almeno a Napoli dalla prossima settimana inizieranno le vaccinazioni domiciliari ai disabili over 80. Agli anziani che non possono raggiungere i centri vaccinali sarà somministrato a casa il vaccino Moderna. L’Asl Napoli 1 Centro, diretta da Ciro Verdoliva, ha ancora 3110 dosi di questo vaccino conservate nei frigoriferi che sarà destinato per le dosi “domiciliari”. Oggi, invece, niente somministrazioni per gli over 80 alla Mostra d’Oltremare perché sono esaurite le scorte di Pfizer.

Previsto per la tarda mattinata un rifornimento di 8190 dosi che servirà per i richiami degli ultraottantenni che si sono già vaccinati a Fuorigrotta. Ieri 922 anziani hanno avuto la seconda dose insieme a 1000 rappresentanti delle forze dell’ordine, vaccinati con AstraZeneca che verrà utilizzato anche oggi per 1000 lavoratori del mondo della scuola e 1250 forze dell’ordine. Domani si ripartirà con Pfizer, sempre che non ci siano ritardi nella consegna, con 1900 seconde dosi per gli over 80 e con le prime (AstraZeneca) per altri 1000 poliziotti carabinieri, guardia di finanza e vigili. Giovedì saranno convocate alla Mostra d’Oltremare oltre 3mila persone: 1000 anziani e 2000 divise.

“Al Covid Vaccine center – spiega Verdoliva – potremmo vaccinare oltre 4mila persone al giorno. Se avessimo un numero di dosi potremmo dare una grande accelerazione alla Campania. Con le forze dell’ordine, tra l’altro, impieghiamo pochissimo tempo a effettuare le somministrazioni”. Il direttore generale dell’Asl afferma anche che il nuovo centro vaccinale della Stazione marittima è ormai pronto: “Se avessimo i vaccini, il doppio rispetto alle consegne previste per questa settimana, potremmo già attivarlo, ma con queste scorte per il momento è inutile aprirlo”.

Per quanto riguarda le vaccinazioni a domicilio, il direttore generale dell’Asl dice che si baseranno sull’esperienza di Capri e Anacapri : “Dove siamo andati bene e dalla prossima settimana si partirà da Napoli”. Su questo fronte la Regione sta lavorando con i medici di famiglia che saranno coinvolti nella campagna. Ancora da chiarire quando inizieranno le vaccinazioni per gli over 65 a cui ora potrà essere somministrato AstraZeneca ad eccezione degli “estremamente vulnerabili” per particolari patologie. E ieri tutti in coda per vaccinarsi in via Laviano a Caserta, dove è situata la caserma Ferrari Orsi, sede della brigata bersaglieri Garibaldi che è diventato il polo vaccinale più grande della Campania.

“Lavoriamo per avere forniture di vaccini e mi auguro che avremo qualche notizia positiva in questa settimana – afferma Vincenzo De Luca – il nostro obiettivo è concludere questo calvario entro il 2021, se riceviamo le forniture possiamo fare 50.000 vaccinazioni al giorno, che significa un milione e mezzo al mese”.

E il governatore aggiunge: “Avevamo messo su una macchina organizzativa per arrivare ad avere a luglio il risultato di Napoli prima grande città d’Europa Covid free, avrebbe avuto grande valore simbolico. Ma i vaccini non li abbiamo avuti e anzi dobbiamo fare la guerra per avere la stessa quantità di altre Regioni, perché anche su questo c’è un mercato nero dei vaccini contro il sud”. Ma in Campania a tenere banco è anche il caso delle indennità tagliate ai medici del 118 che hanno ricevuto buste paga ridotte di un terzo e richieste di restituzioni delle somme percepite anche per l’importo di 90 mila euro. Tutto a causa di una indennità di poco più di 5 euro a ora che dopo anni è stata ritenuta illegittima.

“I paradossi italiani della sfida alla pandemia globale assumono connotati grotteschi in Campania” afferma l’avvocato Giovanni Rubinacci di Tmdplex annunciando l’azione legale a tutela degli operatori del 118 se le aziende sanitarie “non cambiano registro immediatamente. Rappresenta un paradosso – spiega Rubinacci – che l’abrogazione di parte della retribuzione sia stata effettuata in assenza di una espressa norma di legge, ma solo in base ad una errata interpretazione del contratto collettivo”.

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