Campania, 83milioni in asili nido, buoni famiglie e borse di studio. De Luca: «La Campania si conferma la regione della solidarietà»

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Campania, 83milioni in asili nido, buoni famiglie e borse di studio. De Luca: «La Campania si conferma la regione della solidarietà»

«Insieme alla Calabria, la Campania vanta un primato negativo: abbiamo la abbiamo la rete più scarsa di asili nido; unica eccezione la città di Salerno, tra le prime 5 in Italia per questo tipo di servizi». È quanto afferma il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca in occasione della “Asili nido 83 milioni, buono famiglia per gli asili” che ha avuto luogo a Salerno nella sala Pasolini del teatro Diana venerdì scorso. Per far fronte a questa carenza che incombe sulla Campania, come sul resto del Mezzogiorno, la regione ha deciso di prendere provvedimenti finanziando un programma pronto ad investire in questo settore oltre 80milioni di euro. 

Il programma Con decreto dirigenziale  11 del 05/02/2018 è stato approvato l’avviso pubblico ‘Nidi e micronidi: interventi di realizzazione, ristrutturazione, adeguamento, ammodernamento e qualificazione di strutture/servizi educativi nell’ambito del sistema integrato regionale di educazione e di istruzione’  volto a finanziare interventi strutturali e di gestione relativi ad asili nido e micro-nidi pubblici. I beneficiari sono Comuni singoli e/o associati e/o ambiti territoriali sociali, differenziati in base alle tipologie di azioni da realizzare. Le risorse finanziarie complessivamente messe a disposizione sono pari a € 28.826.991,79, ripartiti nel seguente modo:

1) 15.173.719,79 euro a valere sul Por Campania Fesr 2014/2020, Obiettivo Specifico 9.3, Azione 9.3.1;

2) 7.908.272,00 euro a valere sul FSC 2007/2013 Piano degli Obiettivo di servizio, “Servizi di cura per l’infanzia”, ex Deliberazione CIPE n. 79/2012;

3) 5.745.000,00 euro a valere sul fondo regionale relativo alle spese di gestione, funzionamento e manutenzione degli asili nido delle amministrazioni comunali della Regione Campania ex L.R. n. 3 del 20/01/2017.

I progetti possono essere presentati a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione sul BURC dell’avviso e fino alle ore 24.00 del giorno 23/06/2018. Ai fini della valutazione, il periodo previsto per la presentazione dei progetti è suddiviso in finestre temporali di 45 giorni.

«Come regione – spiega Vincenzo De Luca – finanziamo dunque un programma che ci impegna per oltre 80 milioni di euro. Abbiamo già finanziato 121 comuni per lavori di ristrutturazione e manutenzione degli asili e con il nuovo bando destiniamo 30 milioni di euro per realizzarne di nuovi e 10 milioni di euro serviranno per dare un buono alle famiglie più povere che hanno difficoltà a pagare le rette mensili. L’importo della retta – spiega il presidente -, destinata a 1600 famiglie, sarà di 530 euro, ma non sarà l’unica misura di sostegno: abbiamo destinato borse di studio per i ragazzi delle scuole medie superiori che vanno ad affiancarsi alla misura già concessa agli universitari. Con questi interventi – conclude –  la Campania si conferma la regione della solidarietà».

Asili nido e altri servizi socio-educativi infanzia (fonti Istat) Nell’anno educativo 2014/15 sono state censite sul territorio nazionale 13.262 unità che offrono servizi socio-educativi per la prima infanzia, il 36% è pubblico e il 64% privato. I posti disponibili, in tutto 357.786, coprono il 22,8% del potenziale bacino di utenza (i bambini sotto i tre anni residenti in Italia) in lieve aumento rispetto al 22,5% del 2014. Per i servizi socio-educativi rivolti alla prima infanzia i Comuni hanno impegnato nel 2014 1 miliardo 482 milioni di euro, il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Le famiglie contribuiscono in misura crescente ai costi del servizio: dal 2004 al 2014 la quota è passata dal 17,4 al 20,3% della spesa corrente impegnata dai Comuni per i servizi socio-educativi. Permangono differenze molto rilevanti fra il Mezzogiorno e il resto del paese: al nord-est e al centro Italia i posti censiti nelle strutture pubbliche e private coprono il 30% dei bambini sotto i 3 anni, al nord-ovest il 27% mentre al sud e nelle Isole si hanno rispettivamente 10 e 14 posti per cento bambini residenti. I bambini sotto i tre anni accolti in servizi comunali o finanziati dai comuni variano dal 18,3% del centro al 4,1% del sud. Notevoli anche le differenze nella spesa comunale in rapporto al potenziale bacino di utenza. Confrontando i Comuni capoluogo di provincia, la spesa più alta si ha a Trento, con 3.545 euro per bambino residente, seguono Venezia con 2.935, Roma con 2.843, Aosta con 2.804 euro; sul versante opposto si trovano i Comuni di Lanusei e Sanluri, che non hanno riportato spese per questo tipo di servizi, Reggio Calabria (19 euro per bambino), Catanzaro (38 euro), Vibo Valentia (46 euro).

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