Chiusura della Certosa di Padula, l’analisi di Nicola Cestaro: «Fermi nelle polemiche o ci avviamo?»

| di
Chiusura della Certosa di Padula, l’analisi di Nicola Cestaro: «Fermi nelle polemiche o ci avviamo?»

In merito alle polemiche e proteste sulla chiusura della Certosa di San Lorenzo di Padula merita di essere sottolineato l’intervento di Nicola Cestaro, esperto di turismo e grande amante del Vallo di Diano e della sua Padula.

“Sempre bello che si presti attenzione a quanto accade, ma purtroppo è davvero solo la punta dell’iceberg che, in profondità, nasconde molto di più.

Per esempio ecco qualche nota dolente del turismo a Padula degli ultimi anni. Vado a memoria.

  • Numeri dei visitatori ancora segreti (ancora non sono stati resi pubblici quelli del 2022). Andiamo meglio? Andiamo peggio? Boh.
  • Carenza di attività di promozione online e offline.
  • Assenza totale di materiale informativo stampato e distribuito, l’ultimo a mia memoria risale al 2016/17, realizzato con il contributo di attività private.
  • Tra pochi mesi scade l’affidamento per i servizi di biglietteria e promozione, ad oggi neanche l’ombra di un bando, un’idea, un dibattito pubblico.
  • Non è ancora stato reso pubblico il dossier sulla candidatura a Capitale Italiana della cultura che ha tracciato una possibile strada da seguire.
  • Dopo anni, il 15 agosto è tornato il parcheggia a pagamento in Certosa. Il comune incassa 4 centesimi (0,04 euro) ad auto, la società a cui è stato affidato 3,96€. Ogni mille auto, 40 euro al comune e 3.960 euro alla società. Vabbè, almeno i bagni sono aperti e il verde pulito.
  • Molti locali della corte esterna, che potrebbe diventare con poco la piazza più bella del Vallo di Diano, chiusi e vuoti da anni.
  • 5 o 6 portali e marchi turistici cambiati negli anni, nuove iniziative pubbliche e private che portano ahimè confusione, quanto di peggio passa accadere nella costruzione di un brand e di una destinazione.
  • Mistero sulla sorte dell’Oasi di Mandranello, non abbiamo mai saputo cosa prevedeva di fare il soggetto vincitore, né qual è ad oggi la situazione a distanza di anni.
  • Musei realizzati con investimenti considerevoli che andrebbero mantenuti e aggiornati, ma non è stato mai previsto.
  • Posti di lavoro intorno al settore turismo senza una stabilità, vediamo cosa succede fino al prossimo affidamento. E ovviamente non inimicarti i politici altrimenti potresti saltare.
  • L’assenza di un tavolo di confronto periodico, 2-4 volte all’anno, con tutti gli operatori privati del settore di Padula e oltre, il turismo sono loro, senza di loro crolla tutto.
  • Le difficoltà per gli spostamenti interni, ma non c’era un progetto di bike sharing elettrico? Le salite a Padula sono ripide eh.
  • L’eventistica in Certosa negli anni ha avuto alterne fortune, senza riuscire mai a stabilizzarsi con appuntamenti fissi annuali che potessero diventare un vero punto di riferimento.
  • Lavori in Certosa che rendono la visita molto più breve, senza avvisare né compensare i visitatori.

Tranne l’ultima, sono tutte questioni che hanno a che fare con la governance locale, senza considerare i rapporti con il Ministero (quando vi dicono che il turismo non funziona per colpa del Ministero diffidate, è una verità molto parziale).
La chiusura settimanale ad agosto è davvero l’ultimo dei nostri problemi (gli Uffizi sono chiusi ogni lunedì, la Reggia di Caserta ogni martedì, per dirne un paio).

Sembra che vada tutto male, ma non è così.

Nonostante tutto ciò gli operatori continuano a credere in questo posto, le persone che ci fanno visita restano affascinate, non ci conosce praticamente nessuno quindi possiamo facilmente incuriosire mezza Italia per venirci a fare visita, c’è chi (come me) continua a credere di poter costruire il proprio futuro in questa terra.

E quindi?

Quindi riusciamo a immaginare che entro fine anno si organizza un incontro pubblico dove si presentano i dati e le ricerche fatte in questi anni? Si condividono le analisi del dossier di candidatura, i numeri degli ultimi anni di Certosa e Musei (magari divisi anche per mese, così ci si fa un’idea più chiara), si fa luce sulla sorte di Mandranello. Magari si condividono anche le idee su come gestire biglietteria, promozione, musei e parcheggi?

Riusciamo a immaginare che a gennaio, subito dopo la befana, ci si incontra per programmare gli eventi estivi? Magari anche le attività di promozione? Sono sicuro che gli operatori turistici potrebbero anche contribuire economicamente, oltre che in termini di idee.

Riusciamo a immaginare che entro giugno 2024 si danno in affitto i locali comunali della corte esterna? E magari anche qualche altro bene nelle disponibilità del comune tipo il rifugio, o il casone alla Civita che con il fiorire del turismo escursionistico potrebbe diventare un bellissimo rifugio per camminatori.

Riusciamo a immaginare che entro fine 2024 si partecipa a qualche bando per rendere il centro storico più accessibile? No, non serve sventrare le scalinate. Basta immaginare un sistema di segnaletica moderno (quante volte incontriamo i turisti lungo la strada carrabile quando potrebbero avviarsi nei vicoletti!), qualche bici o monopattino elettrico, una gestione migliore dei parcheggi in paese e una navetta che faccia coincidenza con i pullman che arrivano a valle.

Riusciamo a immaginare che entro il 2025 si individua una formula per gestire tutto questo? Una fondazione, un bando pubblico, un consorzio di operatori, la privatizzazione? Magari riusciamo a dare certezze e dignità a tutti i lavoratori del comparto, perché un lavoro senza stabilità non è lavoro.

Io la mia idea ce l’ho, ma serve un dibattito pubblico di anni per arrivare a un progetto quanto più possibile condiviso.

Vogliamo continuare a restare fermi nelle polemiche e nell’immobilismo o ci avviamo?

Consigliati per te

©Riproduzione riservata