Cilento in fiamme da 12 ore: brucia ancora la collina tra Pisciotta e Ascea, ora minacciata la pineta di Punta del Telegrafo
| di Luigi Martino
Il fuoco non si ferma. Dopo dodici ore, l’incendio che nella notte ha devastato le colline tra Pisciotta e Ascea continua a bruciare senza sosta. Le fiamme, alimentate dal vento e dalla siccità, hanno già distrutto decine di ettari di macchia mediterranea nel cuore del Parco Nazionale del Cilento. Ora il fronte si sposta pericolosamente verso Punta del Telegrafo, minacciando una delle pinete costiere più preziose del territorio.
L’allarme è alto. Le operazioni sono rese difficili dalla morfologia impervia dell’area e dalla presenza costante di focolai attivi che si rigenerano con rapidità.
«Mandateci rinforzi, è un disastro ambientale», è l’appello disperato lanciato da residenti, volontari della protezione civile e amministratori locali. Il fuoco avanza verso la pineta che si affaccia sul mare, un’area ricca di biodiversità, rifugio per la fauna selvatica e simbolo della bellezza naturalistica cilentana. Se le fiamme dovessero raggiungerla, il danno ambientale sarebbe devastante e forse irreversibile.
Le autorità locali parlano di una situazione fuori controllo. «Non ci sono abbastanza uomini e mezzi per fronteggiare un incendio di questa portata – fa sapere un responsabile della protezione civile –. È necessario l’intervento urgente di altri elicotteri e mezzi aerei. Serve una risposta decisa».
La strada provinciale in località Rizzico resta chiusa al traffico per motivi di sicurezza. Le immagini che circolano raccontano una tragedia in corso: colline annerite, alberi consumati dal fuoco, fumo denso che avvolge la costa cilentana. Intanto, si fa largo l’ipotesi dell’origine dolosa.
Il Cilento, ancora una volta, piange le sue ferite e chiede aiuto.
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