Cilento, Maurizio Gasparri a Roscigno per la tavola rotonda «Cinofilia nei Parchi»

| di
Cilento, Maurizio Gasparri a Roscigno per la tavola rotonda «Cinofilia nei Parchi»

Si terrà sabato 18 febbraio a Roscigno nella sala assemblea Banca Monte Pruno (ore 17) la tavola rotonda su Cinofilia nei Parchi, per discutere la proposta alla modifica della legge 394/91 sulle aree protette. Sarà presente Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato della Repubblica. Ad organizzarla è l’associazione Cinofila Team Monte Pruno in stretta collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli, l’e.n.C.i. (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), la s.i.p.s. (Società Italiana Pro Segugio) e con il Patrocinio del Comune di Roscigno.

Oltre al senatore Gasparri saranno presenti Pino Palmieri, sindaco di Roscigno, Michele Albanese:, direttore generale Banca Monte Pruno, Francesco Palmieri, direttore Associazione Cinofila Team Monte Pruno, Domenico Fulgione, docente Università Federico II di Napoli dipartimento di Biologia, Dino Muto, presidente ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), Mario Candore, dirigente Regione Sicilia Dipartimento per lo sviluppo rurale e territoriale.

L’attività cinofila

L’attività cinofila, volta alla preparazione e all’educazione dei cani, o, in alternativa, come criterio di selezione zootecnica per il miglioramento delle capacità funzionali delle singole razze, oppure come semplice espressione di agonismo sportivo, non è esclusa dalle attività compatibili ammesse nelle aree protette, o all’interno o nelle vicinanze dei parchi nazionali (L.N 394/91) o regionali e nei territori demaniali.

La proposta di legge

La proposta di legge, pertanto, s’inserisce in un quadro normativo volto a incrementare il turismo riconducibile alle attività agricole tradizionali, attraverso lo sviluppo del turismo cinofilo (Cino-Turismo) a integrazione delle leggi nazionali e regionali in materia di aree protette, fermo restando le competenze previste dalla Costituzione.

Nella moderna concezione d’impresa agricola, il collegamento tra coltivazione del fondo ed attività zootecniche, appare soltanto presumibile, ma nulla vieta di prevedere la sua attenzione, istituendo apposite aree per l’allenamento e per l’addestramento dei cani e conseguenti verifiche zootecniche, intesi come fonte di integrazione del reddito agricolo.

Trascorsi oramai più di trent’anni dall’entrata in vigore della legge quadro n. 394 del 1991, sulle aree protette, le leggi regionali di attuazione della stessa legge lasciano intravedere la volontà di coinvolgere direttamente e in maniera decisamente più incisiva la figura dell’imprenditore agricolo nella gestione della fauna selvatica esistente sui propri fondi, al fine di garantire un’integrazione del reddito d’impresa agricola.

L’obiettivo

Pertanto, con le disposizioni previste dalla presente proposta di legge, s’intende favorire lo sviluppo di aree per l’addestramento e l’allenamento dei cani, contribuendo alla salvaguardia e alla valorizzazione delle risorse ambientali, nonché come già rilevato, all’integrazione del reddito agricolo in aree marginali, anche nelle zone montane o nei parchi nazionali, nelle aree protette e territori demaniali. Un particolare da non sottovalutare, inoltre, è anche l’aspetto di interesse sociale contemplato nella proposta di legge, poiché l’attività potrà essere indirizzata anche verso l’addestramento dei cani da pastore, da guardiania e da utilità, nonché dei cani adibiti alla pet-therapy e al soccorso.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata