Cilento, agricoltori in rivolta scrivono al presidente della Repubblica: «Basta cinghiali, distruggono tutto»

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Cilento, agricoltori in rivolta scrivono al presidente della Repubblica: «Basta cinghiali, distruggono tutto»

E’ stato chiamato addirittura in causa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministero alle Politche Agricole per cercare di risolvere il problema dei cinghiali nel Parco del Cilento. Gli ungulati distruggono i raccolti, scavano nel terreno, fanno cedere i muretti a secco costruiti con tanta pazienza e fatica dai contadini, rovistano nella spazzatura e ostacolano le automobili fino a raggiungere i centri abitati. Li trovi ovunque nel Cilento. Ma ora il movimento «Per un Parco vero», composto da cittadini, allevatori e agricoltori, vuole mettere la parola fine a questa storia. I membri hanno scritto una lettera e l’hanno inviata al massimo esponente dello Stato. «E’ necessario risolvere il problema quanto prima, realizzando delle riserve sui territori di proprietà comunale in questo modo gli agricoltori e le categorie annesse, saranno risollevate da un grave peso e dal loro continuo strazio – scrive il comitato -. E’ assolutamente inammissibile far distruggere l’agricoltura nel suo territorio, un’agricoltura tradizionale costruita con il duro lavoro dei nostri antenati. Il Parco e le amministrazioni comunali sono incapaci di gestire il territorio, di tutelare la macchia Mediterranea, l’agricoltura, la biodiversità e l’ecosistema, il biosistema e, con essi, tutta la natura e la sua bellezza. I cinghiali sono portatori di malattie infettive – si legge ancora nella lettera – dalla scabbia alla peste suina, trasmissibili all’uomo. Bisogna fare subito – concludono – prima che sia distrutta la campagna olearia 2015-2016 e l’agricoltura tutta».

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