Cilento, sub a ripulire i fondali delle aree marine protette più belle d’Italia

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Cilento, sub a ripulire i fondali delle aree marine protette più belle d’Italia

Un paio d’ore di lavoro sott’acqua a ripulire i fondali dai rifiuti lasciati da chi non ha a cuore l’ambiente. In una giornata di sole, volontari sommozzatori del Diving Continente Blu di Camerota, Sub Mania Agropoli e As Sub Cilento hanno fatto su e giù nello specchio acqueo delle due aree marine protette del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per assicurare un mare bello e pulito. L’operazione, denominata ‘Meravigliosi fondali’ è stata organizzata dall’ente Parco realizzata in collaborazione con l’Area marina protetta di Punta Campanella alla presenza del direttore Antonino Miccio. 

I cinque sub del Diving presieduto da Mauro Giordani, con l’ausilio di una barca, hanno scandagliato i fondali dell’area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta recuperando plastica e materiali da pesca, come una rete lunga circa cinquanta metri, trovata a 25 metri di profondità a poche miglia dal Porto di Marina di Camerota. Fondali di Posidonia dal valore ecologico inestimabile rendono brillante il fondo del mare dell’area marina che vanta le due spiagge più belle d’Italia. Oltre 2000 ettari di superficie per quattordici chilometri di costa dal Comune di Camerota a quello di San Giovanni a Piro. 

Intrappolato tra le maglie della rete i sub hanno trovato anche un granchietto, liberato subito dopo dai volontari, che sia sulle pareti sott’acqua sia sul fondo hanno rintracciato reti sparse, come lo scorso anno. «Si tratta di reti recenti – ha spiegato il Bruno Galli – E’ un lavoro da fare a step, piano piano per evitare di rimanere intrappolati, che va fatto sistematicamente». «La pulizia dei fondali è un’attività fondamentale che va realizzata insieme per la comunità – ha spiegato Antonino Miccio, direttore dell’Area marina Punta Campanella – sono attività considerate minori ma che invece sono estremamente importanti».

Dello stesso avviso il direttore del Parco, Romano Gregorio: «Un’iniziativa importante anche per sensibilizzare sulla necessità che il mare sia più pulito perché è un bene di tutti». Soddisfatto il presidente Tommaso Pellegrino, che ha voluto fortemente l’iniziativa.«Dobbiamo lavorare tutti per rispettare la Natura e tenere il mare pulito. Ringrazio tutti i volontari che hanno lavorato in una giornata di festa per il mare. Spero sia un modo per far comprendere soprattutto ai giovani il tesoro che abbiamo a disposizione e che dobbiamo rispettare». 

Importante il “bottino” raccolto da sub anche a Santa Maria di Castellate. A Punta Pagliarola, zona B del Parco, sono state recuperate due reti, una di 50 metri e una di circa 30 metri oltre a uno pneumatico. Reti abbandonate in mare da anni a circa trenta metri profondità. Un’altra area di Castellabate al centro dell’attenzione è stata quella di Vallone alto, a circa 30 metri di profondità, dove sono state liberate tre reti per un totale di 600 metri, tra stelle marine, posidonia oceanica e alghe brune intrappolate nelle maglie. E perfino un ventilatore.

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