Cilento, suore cacciate via dal monastero di San Francesco. Sindaco: «Non era previsto che effettuassero attività imprenditoriale»

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Cilento, suore cacciate via dal monastero di San Francesco. Sindaco: «Non era previsto che effettuassero attività imprenditoriale»

Mandate via le suore dal monastero di San Francesco di Paola a Vibonati. La decisione è stata presa in consiglio comunale. Tutti i presenti hanno votato a fare del provvedimento, escluso un consigliere di minoranza che ha votato contro. Alla base una delibera con cui è iniziata la procedura per la revoca del contratto di concessione alle religiose della struttura comunale in comodato d’uso a tempo indeterminato. L’accordo era stato stipulato più di vent’anni fa, e con precisione nel 1993, dal sindaco che, come oggi, era Franco Brusco. «Siamo contrari alla risoluzione del contratto di comodato – spiegano i consiglieri di opposizione al quotidiano La Città – perché adottata senza il coinvolgimento della cittadinanza e anche perché andava preventivamente avviata una fase di concertazione con la Congregazione delle Ancelle di Santa Teresa, il parroco e il vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Antonio De Luca. Dobbiamo evitare che le suore abbandonino per sempre il nostro comune». «Nel contratto di comodato – replica Brusco a La Città – non era previsto che le suore effettuassero attività imprenditoriale. Le religiose, invece, la fanno, affittando alcune camere del monastero attraverso una società di intermediazione, la “Dolci sogni” di Roma. Abbiamo così deciso di revocare il contratto. Ma non esiste alcun pregiudizio nei confronti delle consorelle».

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