Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, nel 2024 in Italia si contano oltre 3,5 milioni di lavoratori da remoto, una crescita del +17% rispetto al 2022. In parallelo, il turismo legato alla “workation” – la combinazione di vacanza e lavoro – è stato sperimentato dal 32% dei viaggiatori italiani mentre il 41% dei lavoratori da remoto ha svolto almeno una parte della propria attività da una località turistica nell’ultimo anno (fonte: EY Future Travel Behaviours 2025).
Questa tendenza apre nuove opportunità per le aree interne, oggi ancora escluse dai principali flussi turistici: infatti, secondo un rapporto realizzato da TEHA Group, il 75% dei visitatori si concentra su appena il 4% del territorio nazionale.
Le aree rurali possono quindi diventare i nuovi poli dell’innovazione sostenibile? Il progetto DESK(T), sviluppato nell’ambito del Partenariato Esteso MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile e coordinato dal Politecnico di Milano, ha provato a dare una risposta concreta a questa domanda. Finanziato attraverso un bando a cascata dedicato al trasferimento tecnologico e alla ricerca applicata, DESK(T) ha unito università e imprese in un percorso di dodici mesi per immaginare nuovi modelli di smart working e turismo sostenibile nei territori rurali.
In particolare, il progetto ha avuto l’obiettivo di esplorare come il design e la tecnologia possano migliorare la qualità della vita dei lavoratori da remoto e dei nomadi digitali, creando un legame diretto con i territori in cui vivono e lavorano.
Tra i partner coinvolti nel progetto figurano anche Ruralis – startup player del turismo sostenibile che opera per valorizzare le aree interne e le comunità locali – e Mastio Restauri, impresa artigiana specializzata nel restauro di beni vincolati e falegnameria.
Una scrivania multifunzionale e sostenibile per il lavoro del futuro
DESK(T) ha portato alla progettazione di una scrivania intelligente, multifunzionale ed ecologica, realizzata con materiali riciclati e processi a basso impatto ambientale. Pensata per integrarsi negli spazi rurali e ricettivi – da B&B ad agriturismi fino a ostelli e borghi diffusi – la scrivania è il simbolo di un nuovo paradigma di arredo “place-based”, capace di unire comfort, estetica e sostenibilità.
Di pari passo, la ricerca sociologica e di mercato condotta nell’ambito del progetto ha confermato come la diffusione di postazioni di lavoro “smart” in strutture rurali – agriturismi, B&B, ostelli, borghi diffusi – possa destagionalizzare i flussi turistici, favorire l’ospitalità prolungata e generare nuove economie locali. È la dimostrazione che un modello di turismo ibrido, la già citata “workation”, può diventare un fattore competitivo per l’Italia, capace di coniugare innovazione, qualità della vita e sostenibilità ambientale.
Il progetto è stato riconosciuto come buona pratica di innovazione sociale nel turismo sostenibile, in quanto esempio concreto di come la ricerca applicata possa tradursi in strumenti reali per il futuro del lavoro e dell’abitare.
«Prendendo parte a questo progetto abbiamo voluto dimostrare che l’innovazione non appartiene solo ai grandi centri urbani. Le aree interne italiane possono diventare luoghi di sperimentazione e di benessere, dove sostenibilità e tecnologia convivono in equilibrio. È qui che immaginiamo il futuro del lavoro e del turismo» dichiara Nicolas Verderosa, CEO di Ruralis.
