Killer degli animali nel Parco, ritrovati cappi e trappole: erano sistemate nei boschi

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Killer degli animali nel Parco, ritrovati cappi e trappole: erano sistemate nei boschi

I casi di animalicidi nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si susseguono senza sosta. Le carcasse di lupi, cinghiali, vitelli, cavalli, mucche e cani sono state ritrovate dagli inquirenti su tutto il territorio. Secondo chi indaga i casi non sarebbero collegati e le bestie vengono uccise per motivi differenti. C’è chi si sbarazza dei vitelli perchè «servono a poco»; chi uccide un lupo per lasciare un avvertimento alla Forestale. O, ancora, il cinghiale ritrovato sgozzato, avrebbe fatto quella fine per rimarcare la problematica dell’esubero di ungulati nel Parco. Gli ultimi ritrovamenti sono avvenuti sulle colline di Monte San Giacomo e proprio lì, guardando più accuratamente tra la vegetazione, qualcuno ha ritrovato trappole e cappi. Sarebbero gli arnesi del «mestiere», quelli utilizzati, pare, da uno dei killer per catturare e uccidere gli animali vaganti. Sui casi valdianesi è intervenuta l’Asl di Salerno e il sindaco di Monte San Giacomo, per questi «è impossibile dire la causa della morte anche se si tende ad escludere l’uso di arme da fuoco», nonostante i fori ben visibili nella testa di un equino. Il problema c’è e la situazione è complessa. Gli animalisti intanto fanno il tam tam sui social per cercare di recuperare quante più informazioni possibili. Intanto le trappole ritrovate sono state rimosse.

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