Costituita la EcoAmbiente, la Provincia gestirà i servizi. Ma per ora mancano “gli autorizzatori”

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Costituita la EcoAmbiente, la Provincia gestirà i servizi. Ma per ora mancano “gli autorizzatori”

La fine della gestione commissariale del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha portato con sè, come era stato ampiamente previsto, tutta una serie di problemi legati alla riorganizzazione generale del sistema, al mantenimento di un livello occupazionale almeno eguale a quello presente fino ad ora con i consorzi e ai numerosi inghippi burocratici che, in questi giorni di "transizione", nei quali la Provincia di Salerno ha rilevato praticamente tutte le competenze in materia, rischiano di paralizzare l’opera di raccolta e di trasporto della spazzatura.

Allo stato attuale si è verificata una situazione di blocco delle operazioni solitamente effettuate, proprio a causa di un vuoto burocratico-decisionale. Difatti, fino a qualche giorno fa era il commissariato a concedere le autorizzazioni ai siti per il conferimento dei rifiuti e alle operazioni di trasporto verso le discariche campane e gli impianti di compostaggio situati fuori dalla regione. Ora mancano proprio le persone che autorizzano: dunque i camion che dovrebbero portare i rifiuti nelle discariche di Pianodardine e San Tammaro sono bloccati. Inoltre, sono sorti problemi per quanto riguarda il sito di trasferenza di Sardone, dove si sono ormai accumulate duemila tonnellate di rifiuti. E mancano altre autorizzazioni, relative alle discariche, che devono essere rilasciate dai presidenti delle province.

Per quanto concerne il nuovo sistema: il passo iniziale, susseguente all’emanazione del decreto legge governativo di qualche giorno addietro, è stata la costituzione della società "EcoAmbiente Spa" che gestirà il ciclo integrato dei rifiuti in tutta la provincia di Salerno. Alla presidenza nuova società, che è in via di "strutturazione", è stato nominato Roberto Celano. Secondo quanto dispone il decreto governativo, fino al 31 gennaio del 2011 saranno presenti due unità che fanno riferimento direttamente alla Presidenza del Consiglio: ad una sarà affidata la missione di accertare i debiti e i crediti delle strutture del sistema commissariale appena destituito, mentre l’altra, l’unità operativa, dovrà supportare le società provinciali e stabilire le tariffe relative allo smaltimento dei rifiuti delle discariche e negli impianti.

Celano ha spiegato che la nuova società provinciale potrà operare anche come soggetto esattore della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, ed ha dichiarato che entro aprile il decreto prevede l’emissione dei ruoli. A riguardo, il presidente ha riferito che il ruolo terrà distinte due voci: quella sulla raccolta dei rifiuti, il cui importo sarà fornito dai Comuni, da qualla riguardante i costi di smaltimento stabiliti dall’unità operativa di cui sopra. In un secondo momento, il denaro incassato per la raccolta sarà dato alle società pubbliche o private che operano nei singoli comuni. Secondo quanto sancito dal famoso decreto legge, la nuova società provinciale ha la possibilità di subentrare ai privati anche nell’opera di raccolta.

In una fase iniziale, a quanto pare, la riscossione della tassa sarà affidata ancora a soggetti specializzati nel settore, dunque il servizio sarà esternalizzato; "poi valuteremo se farlo noi direttamente" , ha detto il presidente di EcoAmbiente. La lista delle competenze di quest’ultima prevede pure azioni di lotta all’evasione, di cui la società dovrà poi rendere conto agli enti territoriali.

I "dismessi" Consorzi di smaltimento saranno invece messi in liquidazione e il tutto sarà coordinato da commissari nominati dal presidente della Provincia.

Altra questione spinosa e incerta è quella riguardante i lavoratori. A tutt’oggi non sembrano essereci certezze sui numeri di operai che verranno impiegati nell’ambito della nuova organizzazione; la tendenza sembra essere quella di assorbire i lavoratori dei vecchi Consorzi di bacino nella nascente Ecoambiente. "Attraverso bandi dedicati", ha detto Celano. In relazione a ciò, pare di capire che nella reltà concreta di questo primo periodo conseguente al riassetto del sistema, gli operai resteranno dipendenti delle varie società, a totale capitale dei vecchi Consorzi, che gestiscono il servizio di raccolta. Come la Yele, che opera in una cinquantina di comuni cilentani. E questi lavoratori, progressivamente, rientreranno nella nuova società provinciale Ecoambiente, che giungerà a rilevare praticamente tutti gli ambiti di gestione del settore. Riguardo ad eventuali precisazioni sulla sorte futura degli operatori, Angelo Morinelli, il segretario provinciale del sindacato Fast Ambiente, che "segue" le vicende di numerosi operatori della Yele impegnati nella raccolta rifiuti, dice di non conoscere la situazione: "Non so cosa sta accadendo al momento attuale, sono in ferie fino al 7 gennaio". Si spera che in questa riorganizzazione gli operai, che in tanti casi si sono ritrovati a non essere pagati per mesi e mesi, siano tutelati e che a loro sia garantito il diritto a ricevere una retribuzione mensile. Questo diritto, per tanti anni, è stato garantito a singhiozzo, parzialmente. O non garantito affatto. Casi esemplari sono quelli degli operatori in azione a Camerota, a Polla o a Sapri.

E si spera che, il 7 gennaio, le ferie finiscano davvero.

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