Iberis semperflorens, pianta coraggiosa delle coste del Parco nazionale del Cilento

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Iberis semperflorens, pianta coraggiosa delle coste del Parco nazionale del Cilento

Gli appassionati di botanica in questo periodo dell’anno sulle coste cilentane possono ammirare la bella fioritura di Iberis semperflorens L. Pianta che ama le zone più soleggiate e si adatta a terreni aridi e rocciosi, dove cresce in tutta la sua grazia. «Iberis è pianta perenne che produce fiori bianchi a forma di croce, simbolo di purezza e di speranza», spiega Dionisia De Santis, esperta in botanica, in erboristeria e in fitoterapia, impegnata nel campo delle ricerche floristiche e della conservazione, anche autrice di diversi testi di divulgazione scientifica sulla flora del Cilento.

«L’ambiente delle scogliere marine è particolarmente difficile per le piante che vi vivono, perché devono sopportare le condizioni estreme di temperatura, salinità, umidità e vento. – evidenzia la De Santis – Iberis è una pianta che ha sviluppato diverse strategie per sopravvivere in questo ambiente ostile, come ad esempio le foglie carnose e coriacee, che le permettono di conservare l’acqua e di ridurre la traspirazione; i fiori piccoli e numerosi, si raggruppano in infiorescenze a forma di ombrella, che facilitano l’impollinazione da parte degli insetti. I frutti sono silique, capsule allungate che contengono i semi, che sono dispersi dal vento o dall’acqua. La bellezza di questa fioritura è anche nel contrasto tra il candore dei suoi fiori e il blu intenso del mare. – dice l’ideatrice e responsabile del Centro Studi Zephiro – Iberis semperflorens è una pianta rara e minacciata, che cresce solo in alcune zone del Mediterraneo. Questa pianta è protetta da diverse leggi e convenzioni internazionali, che ne vietano la raccolta e il commercio».

In generale, il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, per la sua complessità geologica e geomorfologica, comprende numerose specie botaniche endemiche. E’ il caso della famosa Primula di Palinuro e le pinete di pino d’Aleppo, simboli del territorio costiero, o le ampie faggete del complesso Gelbison-Cervati e le leccete miste a macchia mediterranea dei versanti assolati e rocciosi del massiccio degli Alburni. Sulle spiagge è ancora presente il sempre più raro Giglio marino.

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