Il coronavirus non ferma l’amore: soldati campani si sposano in Libano durante la missione

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Il coronavirus non ferma l’amore: soldati campani si sposano in Libano durante la missione

di Mar. Val.

E’ una storia d’amore che arriva da Beirut, capitale del Libano, quella che vede protagonisti due soldati campani, il caporal maggiore capo Vincenzo De Rita e il caporal maggiore scelto Fiorella Tomasino, cilentana, entrambi attualmente impegnati nella missione Unifil nel Sud del Libano con la Brigata Granatieri di Sardegna. I due soldati si sarebbero dovuti sposare in Italia ma non potendo rientrare in patria a causa del Coronavirus hanno deciso che il virus non solo non avrebbe fermato il loro sogno, ma in qualche modo lo avrebbero reso più speciale, sicuramente indimenticabile anche per chi ha partecipato. Fiorella e Vincenzo si sono sposati direttamente in teatro operativo, trasformando così il loro giorno nel primo matrimonio di soldati italiani sul campo di battaglia. 

La loro storia è stata raccontata da Vincenzo Rubano sulle colonne del quotidiano Repubblica. A far giurare amore eterno alla coppia di soldati sono stati Nicoletta Bombardiere, ambasciatrice italiana in Libano, che ha celebrato il rito civile e nelle vesti di testimoni degli sposi il generale Diego Filippo Fulco (comandante del contingente italiano in Libano) e il tenente colonnello Cesare Finocchi. La sposa con l’uniforme da combattimento, lo sposo con il basco blu dell’Onu, indossavano guanti e mascherine, come vuole il regolamento, e per tutti distanze di sicurezza. Amici e parenti hanno festeggiato con la coppia via skipe e al posto del tradizionale strascico bianco la sposa aveva un foulard azzurro delle Nazioni Unite e al posto del velo un basco blu. Vincenzo e Fiorella sono entrambi peacekeeper, ovvero degli operatori di pace. Lei, 33 anni, alla sua seconda missione all’estero, è originaria di Capaccio, il marito, 39 anni, è originario di Avellino.

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