«Il Metodo Cilento», nel libro di Pignataro e Vecchio i 5 segreti dei centenari

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«Il Metodo Cilento», nel libro di Pignataro e Vecchio i 5 segreti dei centenari

Alimentazione sana, attività fisica regolare, l’adeguato riposo, ma anche essere parte di una comunità e coltivare la spiritualità. Sono questi i pilastri del buon vivere, raccontati dal giornalista Luciano Pignataro nel suo libro “Il metodo Cilento”, edito da Mondadori, e uscito poche settimane fa, scritto con il contributo scientifico dell’oncologo Giancarlo Vecchio. Il Cilento è uno di quegli angoli del mondo in cui la popolazione è tra le più longeve, dove vive il più alto numero di centenari italiani. Quale sia il segreto lo svela Pignataro: vivere cuoncio cuoncio, ovvero con calma, senza fretta.

Perché vivere senza fretta, appunto “cuoncio cuoncio”, nell’espressione usata dal giornalista e autore, non solo è l’abitudine dei centenari cilentani, custodi del segreto di longevità, ma uno stile, un’idea di vita, un approccio dell’esistenza che unisce un concetto sano di cucina con il sapere e sapore antico del tempo. E soprattutto rende felici.

«Cuoncio cuoncio vuol dire rallentare. – racconta Luciano Pignataro –  Viviamo in una società dove da tempo la velocità è diventata un elemento mitico. Chi va di fretta non viene visto negativamente rispetto a chi arriva in ritardo. Perdere tempo per guadagnare tempo: credo di poter efficacemente riassumere così lo stile di vita sotteso alla dieta mediterranea. Non è un invito a fare nulla o un complimento alle persone pigre; al contrario, significa dedicare il giusto tempo a ogni gesto che facciamo durante la giornata».

E’ un invito a dare il tempo necessario alle cose, a non cercare scorciatoie. «Dobbiamo riappropriarci della lentezza: quella delle zuppe e dei sughi cotti per tante ore, nei quali ribollono fagioli o piselli sbucciati a mano mentre si chiacchiera». Perché tra i pilastri del metodo Cilento c’è l’alimentazione, l’attività fisica regolare, l’adeguato riposo ma anche essere parte di una comunità e la spiritualità.

Il libro è strutturato in capitoli, che si sviluppano attingendo nei ricordi personali e suggerisce numerose dritte da applicare anche se si vive in un appartamento di cinquanta metri quadri in un grattacielo al centro di una grande città. In appendice ci sono le ricette dei centenari, piatti del buon mangiare, dell’orto e del mare, primi e minestre, secondi a base di verdure e piatti poveri, come il pane cotto o la maracucciata.

Preziose le considerazioni scientifiche di Giancarlo Vecchio, di origine cilentana, endocrinologo di fama internazionale, professore emerito di Patologia generale della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, recentemente scomparso. La consulenza dell’oncologo e scienziato, scomparso nel 2019, ha arricchito le pagine con approfondimenti scientifici a partire dagli studi epidemiologici effettuati da Ancel Keys sulla Dieta Mediterranea, fino a quelli più recenti del professor Pasquale Strazzullo, dell’Università Federico II di Napoli.

Per Pignataro è fondamentale anche sentirsi parte di una comunità impiegando il  proprio tempo nei rituali che nei paesi sono fondamentali, come una processione, o la cura del vicino in una città. Un’abitudine che rientra tra i segreti dello star bene. E’ un prezioso libro di lifestyle, un vademecum, una filosofia di vita da portare nel quotidiano, da tenere sul comodino e consultare di volta in volta, per allontanare le angosce e sopravvivere allo stress ma anche per imparare a vivere felici. 

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