In 100 mila alla Marcia della pace, anche gli studenti del Da Vinci di Sapri per «vincere l’indifferenza»

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In 100 mila alla Marcia della pace, anche gli studenti del Da Vinci di Sapri per «vincere l’indifferenza»

Anche l’Istituto scolastico Leonardo Da Vinci di Sapri sul percorso della Marcia della Pace insieme ad altre cento scuole giunte da ogni parte d’Italia per mettersi in cammino da Perugia ad Assisi. Studenti, insegnanti e dirigenti scolastici, sfidando il maltempo, sono stati protagonisti della Marcia Perugia-Assisi che si è svolta il 9 ottobre. Una sfida importante: rimettere in moto le idee, far circolare i valori, «vincere l’indifferenza», come recita lo striscione di testa. In 25 chilometri di percorso da Perugia ad Assisi c’erano tanti in marcia, gonfaloni di comuni e rappresentanti di province e associazioni, ma anche gruppi di rifugiati richiedenti asilo, come quelli ospitati dall’Arci di Perugia. La partecipazione alla Marcia della pace dell’ITC Da Vinci di Sapri è stata fortemente voluta dal dirigente scolastico Corrado Limongi per dare la possibilità ai ragazzi di fare un’esperienza di pace. I trentacinque studenti insieme ad alcuni docenti hanno partecipato «contro guerre e violenze ». Ma l’iniziativa si inserisce nel più ampio programma nazionale «Proteggiamo la nostra casa» che raccoglie le sfide lanciate da Papa Francesco con la diffusione della lettera enciclica ‘Laudato sì’ e dalle Nazioni Unite che hanno dato avvio alla realizzazione dell’Agenda 2030. Tra le attività previste, il Da Vinci di Sapri ha partecipato alla marcia della pace e della fraternità Perugia Assisi, come primo appuntamento. Tra le tante scolaresche presenti, anche una decina di studenti di Amatrice e gli insegnanti del liceo scientifico della cittadina laziale colpita dal terremoto del 24 agosto scorso. 

«La pace non è qualcosa di astratto, non è la sola mancanza di guerre. La pace è anche solidarietà per le tragedie degli altri popoli, la pace è accoglienza per la gente che fugge dalle tragedie», hadetto Papa Francesco, nel messaggio di benedizione ai partecipanti, «la guerra distrugge sempre, e con essa si perde tutto, perché causa terribili sofferenze, specialmente ai più deboli». «Fermare le guerre – lo dice anche con un messaggio inviato ai promotori, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – non è solo possibile ma, anzi, è un dovere della comunità internazionale. Tante vite spezzate, tante famiglie disperate e sconvolte, tanti bambini uccisi, anche in questi giorni, scuotono la nostra coscienza. Non ci si può rassegnare alla strage e alle violenze di Aleppo». «La pace – conclude il Capo dello Stato – è questione che non interpella solo i vertici delle Nazioni o ristrette classi dirigenti. I popoli subiscono le conseguenze delle guerre. È da loro che può venire una nuova stagione di cooperazione, di sviluppo sostenibile, di rispetto reciproco». 

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