Inchiesta Kamaraton, 7 ore di udienza: a processo ex politici e funzionari

| di
Inchiesta Kamaraton, 7 ore di udienza: a processo ex politici e funzionari

E’ durata circa sette ore (con soli 45 minuti interruzione) a partire da questa mattina, dinanzi al Collegio Penale del tribunale di Vallo della Lucania, la seconda udienza del giudizio immediato relativo allo “stralcio” disposto dal pm Vincenzo Palumbo e al decreto di giudizio immediato emanato dal gip Marotta. Si tratta di un pezzo, corposo, della gigantesca indagine denominata ‘Kamaraton’ che, nel maggio scorso, ha portato all’applicazione di diverse misure cautelari a carico di ex-amministratori e funzionari del Comune di Camerota. Lo stralcio riguarda le posizioni di Antonio Romano che, all’epoca dei fatti, ricopriva il ruolo di sindaco; Antonio Troccoli, ex sindaco di Camerota che negli anni delle indagini, però, era capo di gabinetto di Romano; Ciro Troccoli, figlio di Antonio e assessore della giunta Romano; Rosario Abbate, anch’egli assessore della giunta coinvolta nell’inchiesta; Michele Del Duca, vice di Romano; Fernando Cammarano, commercialista. 

Il caso
Attorno a questo caso ruotano tante altre figure che sono finite per motivi diversi e varie ipotesi di reato, all’interno dei faldoni che portano le firme degli inquirenti che fanno capo alla procura cilentana. Altre sei persone, infatti, all’alba del 16 maggio scorso, sono state raggiunte da altrettante misure cautelari più «leggere». Altre ancora, invece, sono poi risultate indagate. Sul caso hanno lavorato per mesi i carabinieri della compagnia di Sapri coordinati dal comando provinciale di Salerno, con l’ausilio di sofisticate apparecchiature tecnologiche e intercettazioni ambientali e telefoniche. L’indagine è partita da un accertamento sull’appropriazione dei proventi della Tosap e fa riferimento al periodo 2012-2017. Sarebbero 38 i capi di imputazione che vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio, agli appalti truccati e distrazione di denaro. Un vero e proprio terremoto politico e giudiziario che ha sconvolto la cittadina del basso Cilento. 

In aula
Questa mattina, venerdì, è stata dapprima ammessa la costituzione di parte civile del Comune di Camerota, patrocinato dall’avvocato Marco Sansone, e poi vi è stato vivace dibattito e confronto del pm titolare dell’indagine con i legali degli imputati (avv. Marco Fimiani, avv. Giuseppe Scalzo, avv. Saverio Campana, avv. Ennio Bonadies e avv. Carmine Caputo), che hanno mosso diverse e distinte eccezioni preliminari. I legali della difesa, infatti, hanno provato ad evidenziare vari aspetti come la presunta «nullità delle notifiche degli atti a taluni procuratori nominati» e poi, nel merito, il tipo di «richiesta avanzata dal pm rispetto al rito applicabile» (e sul rispetto dei termini perentori previsti) e ancora «sull’incompetenza funzionale del giudice dell’udienza preliminare che, con funzioni diverse di gip, aveva qualche mese prima di emanare il decreto di giudizio immediato, accogliendo la richiesta del pm in tal senso (fondata sulla piena evidenza della prova), disposto le misure cautelari personali».

Rispetto ad alcune di queste eccezioni, i difensori hanno chiesto al Collegio Penale di sollevare «questione di legittimità costituzionale» (nella misura in cui tra i casi tassativi di incompatibilità non prevede anche la vicenda concretizzatasi nell’inchiesta Kamaraton). All’esito di una lunga Camera di Consiglio, poi, chiusa attorno alle 14.00, è arrivata la decisione che ha visto rigettate tutte le eccezioni preliminari, con ordinanza motivata e articolata.

Via al processo
Dopo la sospensione di 45 minuti, alla ripresa, è stato interrogato il primo teste della procura, uno dei carabinieri che ha eseguito le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno dato il via alla mastodontica attività d’indagine. Sono emersi tanti aspetti e sono stati evidenziati passaggi importanti, già riportati con meticolosità nell’ordinanza corposa di oltre 320 pagine firmata dal gip Marotta. «Anni di malaffare e corruzione sistematica» li hanno definiti gli inquirenti.

«Rapida conclusione»
Il solo esame del pm – durato circa 2 ore e mezza – si è interrotto alle ore 17.00 e riprenderà (con successivo contro-esame) alla prossima udienza fissata per il prossimo 30 aprile, data in cui si procederà anche all’ascolto di altri 3 testimoni del pm. Fissato anche un calendario di massima, che prevede di qui a dicembre la celebrazione di altre 7 udienze al fine di provare a giungere ad una rapida conclusione.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata