La Regione taglia i fondi per le scuole professionali, buco da 3,8 milioni di euro per gli istituti campani

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La Regione taglia i fondi per le scuole professionali, buco da 3,8 milioni di euro per gli istituti campani

Pubblichiamo di seguito un articolo inserito nell’ultimo numero del mensile "Cilento", riguardante il taglio dei fondi regionali per alcuni corsi degli istituti professionali in Campania.

Andare in banca e trovarsi di fronte a uno scoperto di 4 milioni di euro non è semplice da digerire, soprattutto quando a negarti i soldi e metterti nei guai è la Regione Campania. Una brutta sorpresa per tutti gli istituti professionali della Campania che, per l’anno 2008/2009, non si sono visti accreditare i consueti fondi regionali per i corsi di "terza area". Questa particolare attività didattica, obbligatoria per gli istituti definiti "professionali", consiste in una serie di incontri tra studenti e personaggi del mondo delle aziende. In tutto 600 ore di corso per coloro i quali frequantano il quarto e quinto anno. Un modo per consentire ai ragazzi di trovare applicazione pratica a quanto appreso in aula.

I corsi di terza area sono sovvenzionati dal ministero dell’Istruzione e, in maniera facoltativa, possono essere cofinanziati dagli Enti regionali. "Fino a due anni fa l’assessorato all’istruzione e al lavoro della Regione ha sempre scelto di cofinanziare la terza area- spiega Enrico Rocco, dirigente scolastico dell’Ipia Sannino di Napoli e presidente del "Conipro", il consorzio degli istituti professionali della Campania – permettendo così agli istituti di organizzare corsi più approfonditi. Non è mai stato siglato un impegno scritto, ma l’assessore Corrado Gabriele e i tecnici regionali ci hanno sempre rassicurato a parole sulla conferma dei fondi". Sula scorta di questo impegno verbale, anche per l’anno scolastico 2008/2009 le scuole hanno predisposto corsi di terza area contando sul cofinanziamento della Regione Campania.

Ma qualcosa è andato storto. "Senza nessun tipo di avvertimento o di spiegazione – prosegue Rocco- l’assessorato non ha confermato il finanziamento, lasciando le scuole nei guai. Per l’anno scolastico in questione, in Campania sono stati organizzati 1100 corsi di terza area, con un costo medio per corso di circa 7mila euro. Ma solo metà di questi soldi è stata garantita dallo Stato, mentre gli isituti si sono trovati senza copertura per l’altra metà. Lo scoperto che dobbiamo affrontare a livello regionale è di circa 3,8 milioni di euro". Molti istituti si sono indebitati e ora non sanno come far fronte alle spese. Alri hanno dovuto dar fondo a tutte le energie finanziarie di cui disponevano. Per l’anno scolastico in corso, la terza area è a rischio. "La Regione non ha dato rassicurazioni- sostiene Rocco- quindi dovremo fronteggiare i corsi di quest’anno con il solo fondo ministeriale, che pure ha ricevuto un drastico taglio. di questo passo, il livello dei contenuti della terza area saranno sempre più bassi a discapito della preparazione dei nostri ragazzi".

La mancata conferma del finanziamento regionale ha colpito soprattutto quelle scuole che non potevano contare su grandi risorse proprie. Tra queste, anche l?ipsia Marconi di Vallo della Lucania. "Siamo indebitati per 50 mila euro – ammette il dirigente scolastico Michele Nuzzi – ma nel salernitano ci sono anche scuole messe peggio. Ritengo che quello della Regione Campania sia un errore grossolano, in quanto la percentuale dei diplomati negli istituti professionale trova occupazione nelle aziende, soprattutto nei settori di moda e ferrovia, subito dopo aver finito la scuola. Per questo motivo bisognerebbe incrementare i fondi e non tagliare le risorse".

Contattato dalla redazione di Cilento, l’Assessorato all’istruzione non ha ancora fornito una spiegazione della mancata conferma del cofinanziamento, nè tantomeno l’assessore Gabriele ha fatto sapere se, prima della scadenza del mandato, intende aiutare le scuole indebitate. Dopo i tagli al personale di inizio anno, un altro duro colpo alla scuola campana.

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