L’appello di Fare Verde ai sindaci del basso Cilento: «Si attivi il catasto degli incendi boschivi»
| di Marianna ValloneUn catasto degli incendi boschivi. E’ quanto chiede di attivare il gruppo cilentano dell’associazione Fare Verde in una lettera ai sindaci del basso Cilento per prevenire gli incendi e ridurre i danni al patrimonio boschivo. L’associazione si appella alla legge 353/2000 che «definisce divieti, prescrizioni e sanzioni sulle zone boschive e sui pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco prevedendo la possibilità da parte dei comuni di apporre, a seconda dei casi, vincoli di diversa natura sulle zone interessate».
In particolare la legge stabilisce vincoli temporali che regolano l’utilizzo dell’area interessata ad incendio: un vincolo quindicennale, un vincolo decennale ed un ulteriore vincolo di cinque anni. Innanzitutto le zone boschive ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni (vincolo quindicennale), è comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente.
«Il nucleo Cilento dell’associazione Fare Verde – spiega nella lettera ai primi cittadini – ha deciso di attivarsi per cercare nel suo piccolo di contribuire ad evitare i danni devastanti di questa calamità , prodotta scientemente dall’uomo , tramite una serie di azioni , la prima delle quali è proprio questa lettera aperta. – Ed invita i sindaci – ad attivare (o aggiornare, se già esistente) il catasto degli incendi boschivi , così come da normativa esistente che si allega pro memoria in calce, al fine di dissuadere i vandali, i piromani e altri a vario titolo interessati, dal proseguire il loro disegno criminale».
«Nei prossimi giorni – si legge – i nostri attivisti volontari verranno nei comuni del basso Cilento, prioritariamente in quelli costieri, a verificare il rispetto della normativa vigente e pubblicheranno poi i nominativi dei comuni rispettosi e di quelli omissivi in un dossier che stiamo approntando in merito».
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