La lettera di un lavoratore stagionale del Cilento a Conte: «Noi invisibili»

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La lettera di un lavoratore stagionale del Cilento a Conte: «Noi invisibili»

L’appello al premier Conte e al governo da parte di un lavoratore stagionale cilentano, che descrive il suo lavoro e le difficoltà di questo periodo. La lettera giunta alla nostra redazione è quella di Giovanni Viterale, un giovane rofranese da anni nel settore turistico. «Qualche giorno fa, – ci dice – ho pensato di scrivere questa lettera al presidente Conte per sensibilizzare il governo sul dramma che stanno vivendo tutti i lavoratori stagionali. Visto che la nostra zona è  prevalentemente turistica e affetta da questa crisi, ho pensato di condividere con voi la lettera che troverete in basso».

La pubblichiamo integralmente

Io sono Giovanni un umile cameriere di 33 anni, le sto scrivendo per sensibilizzarla un po’ su quelle che saranno le misure prese  per tutti i dipendenti stagionali di cui faccio parte. Purtroppo, questa crisi prima sanitaria e poi economica, ha sicuramente destabilizzato tutta la filiera del  settore turistico, e con esso tutti coloro che ne fanno parte. Noi lavoratori  stagionali siamo parte invisibile  di questo settore, visto che non godiamo   di un contratto che ci possa tutelare in un momento di emergenza  come questo. La cosa è davvero  preoccupante! Tanti di noi sono allo scadere della disoccupazione, tanti altri l’hanno già finita, e tanti altri, oltre ad avere la responsabilità delle proprie famiglie hanno da pagare affitti e mutui. La cosa più grave Presidente è che il settore turistico alberghiero ristorativo è il più colpito, e sarà l’ultimo a ritornare alla normalità. Ultimo  non per volontà dei tantissimi imprenditori che vorrebbero ripartire da subito, ultimo perché bisogna aspettare che passi questo momento di paura, e che la gente pian piano possa ritrovare lo stimolo e la voglia di ritornare a cenare o pernottare  fuori. Ho visto tanti imprenditori del settore in questi giorni,  lamentarsi e chiedere soldi a fondo perduto per le loro aziende , però troppo pochi scagliare una pietra a favore di noi lavoratori. Vabbè. Tanti di  loro non se lo ponevano prima il problema immaginiamoci adesso. Presidente, cosa ne sarà di noi e delle nostre famiglie? Spero con tutto il cuore che possa leggere questa lettera  e riuscire a sensibilizzare il governo sul tema dei lavoratori stagionali, riflettendo sul fatto  che tanti di noi potranno ritornare a lavoro solo nella primavera 2021. Cordiali saluti e buon lavoro a tutto il governo, da un lavoratore stagionale.

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