Salerno e la Salernitana vittime del sistema

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Salerno e la Salernitana vittime del sistema

Societa’ modello,  costruita da uomini e professionisti seri,  in grado di tener fuori da Salerno,  la marmaglia di procuratori e direttori sportivi causa dei fallimenti sportivi ed economici della squadre di calcio

IL buon Aliberti,  presidente della Salernitana sport Spa,  aveva capito tutto dell’ipocrisia regnante sovrana nel mondo del pallone,  non solo da un punto di vista tecnico, cominciando a dar fastidio ai senatori di lega,  Zamparini e Cellino in primis.

Attorno alla Salernitana,  negli anni 90 c’era un progetto solido,  costruito dalle fondamenta,  sulla forza di giovani talenti,  allevati e forniti in pianta stabile alle nobili squadre di massima serie.

Un patrimonio umano gettato alle ortiche,  per l’applicazione del cosiddetto Lodo Petrucci,  espediente creato ad arte per evitare il collasso irreparabile dei grossi club.

La squadra granata,  allora,  vittima di un complotto,  non fu iscritta al campionato di competenza conquistato sul campo,  a differenza di Reggina e Messina per le quali,  l’irregolarita’ e’ stata riscontrata dopo appena tre anni dall’increscioso fatto,  con ammenda e inibizione afflitta ai responsabili dei clubs in questione.

Aliberti insomma a distanza di anni dal fallimento pilotato della Lega calcio,  ha avuto ragione,  peccato che nel frattempo,  la Salernitana sport spa,  privata del patrimonio calciatori,  utile per assolvere ed adempiere ai propri debiti,  sia stata annientata da un ripulisti in grado di coinvolgere le squadre i cui presidenti non erano piu’ ben visti nel palazzo.

Quella Salernitana,  in grado negli anni 90 di cambiare il corso della storia,  di sfornare calciatori come pane dal forno(Zoro, Cardinale, Rispoli,  i fratelli D’Ambrosio e Molinaro) ed avente in organico gente del calibro di Lanzaro,  Bombardini, Longo, Palladino(ricevuto in prestito dalla Juve,  senza alcun condizionamento ne vincoli di alcuna natura-questo fu il problema),  avrebbe avuto vita lunga  e prosperosa,  fin troppo per il sistema calcio.

Dal 2005 in poi Salerno,  la citta’ del capoluogo di provincia e’ stata scippata di un diritto,  beneficiando del contentino di un Lodo Petrucci che ha prodotto solo disastri e sopraffazioni.

Quella societa’,  la Salernitana sport spa,  in grado di porre in essere un progetto di grande rilevanza sportiva,  fondata attorno alla crescita dei giovani,  attraverso un’impiantistica da mille ed una notte(la famosa “Salernello che in Campania non avrebbe avuto uguali),  e’ stata cancellata,  spazzata via per futili ed abietti motivi,  in cambio di una sterile terza serie.

La Lega,  i propri dirigenti cambiati solo per nome ma non per integrita’ morale,  avrebbero il dovere di risarcire Salerno ed i propri tifosi del danno subito,  distruttivo di un patrimonio sociale ed affettivo dal valore inestimabile.

Forse e’ proprio vero,  non e’ Lombardi il vero problema  ma chi indirettamente ha confezionato il “contentino” al pubblico di Salerno.

Ma tant’e’,  passano gli anni,  i campionati ma non le ingiustizie,  alla fine che importa se a pagarne gli effetti sono le cosiddette provinciali, vero Carraro?

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