Nel salernitano in 500mila a “caccia” d’acqua, riparato un altro guasto. Appelli contro sprechie e speculazioni.
| di Federico Martino”Niente sprechi”. E’ la parola d’ordine per i comuni del salernitano che da ormai tre giorni combattono con l’emergenza idrica provocata dalla rottura di una condotta del acquedotto del Basso Sele a causa del maltempo. In tutto, 14 Comuni e circa 500mila abitanti, distribuiti tra il capoluogo di provincia, la Piana del Sele e alcuni comuni dell’entroterra cilentano, da ormai oltre 72 ore ”a caccia” di un goccio d’acqua. Da Salerno, e’ partito l’appello dell’assessore provinciale alla Protezione civile, Antonio Fasolino, e responsabile del coordinamento dell’unita’ di crisi ai sindaci dei Comuni colpiti dalla ‘‘grande sete’‘: evitare eccessi e sprechi, perche’ l’acqua e’ un bene prezioso. ”I sindaci – ha detto Fasolino – rappresentano la prima autorita’ di protezione Civile e, in quanto tale, devono segnalarci con precisione dove inviare le autobotti con le scorte d’acqua e quale deve essere il quantitativo. La stragrande maggioranza dei sindaci, con in testa il primo cittadino di Salerno, stanno svolgendo questo compito egregiamente, apportando anche soluzioni ulteriori per arginare il problema”. ”Mi rivolgo – ha aggiunto – a quei pochi che ancora non ragionano in questa ottica di fattiva collaborazione’‘. E proprio a Salerno, mentre i tecnici della Salerno Sistemi, la societa’ che gestisce l’erogazione idrica in citta’, erano impegnati nella realizzazione di alcuni raccordi che dovrebbero garantire per domani l’approvvigionamento dei serbatoi della zona orientale, ormai quasi vuoti, questa mattina un guasto alla condotta consorziale Ausino in localita’ ”Sordina” ha messo ko la rete idrica di una zona non coinvolta dall’emergenza. Un guasto dal sapore di beffa, che ha lasciato a secco i rubinetti di altre migliaia di famiglie e che, riparato a tempo di record grazie ai tecnici del consorzio Ausino, garantira’ nelle prossime ore il ritorno dell’erogazione idrica. Di ”raccordi”, intanto, si parla anche a sud di Salerno. Nel Cilento, Agropoli e il Comune di Castellabate, gia’ nei prossimi giorni potrebbero infatti ricevere acqua dall’Acquedotto Alto Sele, grazie ad un ”bypass” installato sul territorio di Capaccio-Paestum, mentre ancora un ”bypass” di collegamento alla sorgente ”Faraone”, ha consentito alle frazioni costiere del piccolo centro di Montecorice il riempimento dei serbatoi comunali. A farla da padrona, comunque, sono ancora le autobotti, che ovunque garantiscono la pressante richiesta di acqua dei residenti. E alla distribuzione di acqua potabile contribuiscono in queste ore difficili i volontari della Croce Rossa Italiana, impegnati con il comitato Provinciale Croce Rossa di Salerno alla movimentazione, allo stoccaggio e alla distribuzione di acqua minerale e di acqua potabile confezionata a Salerno e in numerosi Comuni colpiti dall’emergenza. Priorita’ assoluta sono i cosiddetti ‘‘utenti sensibili”, ovvero gli anziani e i malati impossibilitati a rifornirsi direttamente. Intanto, resta alta l’attenzione delle forze dell’ordine sul fronte della speculazione. Il comando Provinciale della guardia di Finanza ha, infatti, avviato una serie di controlli a tappeto negli esercizi commerciali e presso i grossisti della provincia per verificare i prezzi di acque in bottiglia e contenitori in plastica, andati letteralmente a ruba in questi tre giorni di emergenza. La possibilita’, gia’ denunciata da alcuni residenti, e’ che la ”grande sete” spinga esercenti senza scrupoli ad alzare i prezzi in maniera ingiustificata. L’emergenza continua, dunque, anche se da lunedi’ le scuole di ogni ordine e grado riapriranno i cancelli nelle zona orientale di Salerno, ad Agropoli e a Castellabate, dopo giorni di chiusura forzata. Un modo per tornare almeno ad una parvenza di normalita’.
fonte: Ansa
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