Maratona in sala operatoria al Ruggi: 2 espianti in 48 ore

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Maratona in sala operatoria al Ruggi: 2 espianti in 48 ore
Il corridoio dell’ospedale (foto archivio)

Due donazioni di organi in 48 ore all’ospedale  “Ruggi d’Aragona” di Salerno. La prima è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì, donatore un uomo di 59 anni giunto al pronto soccorso a seguito di ictus cerebrale. Le condizioni sono apparse subito drammaticamente gravi al personale medico che, con delicatezza,  ha chiesto ai familiari se fossero a conoscenza delle volontà dell’uomo. I familiari non hanno esitato a dare l’assenso per la donazione degli organi facendo così partire la macchina organizzativa e, dopo l’osservazione di morte, è stato dato il via alla procedura di prelievo organi  durata tutta la notte.

E’ terminato, invece,  nella mattinata di oggi, mercoledì 6 novembre, il prelievo multiorgano cominciato in nottata al plesso  dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno su un ragazzo di 30 anni, giunto al pronto soccorso diversi giorni fa a seguito di un grave incidente stradale. Sopraggiunta la morte cerebrale, i genitori, con un atto di grandissima umanità, hanno acconsentito al prelievo degli organi.

Al termine dell’osservazione di morte  il Centro Regionale Trapianti Campano ha dato il via alle varie equipe, alcune provenienti da fuori regione, che hanno raggiunto l’ospedale di via san Leonardo ed effettuato il prelievo degli organi. Indispensabile il supporto ricevuto dalla polizia stradale di Salerno che in entrambe le donazioni ha reso disponibili i propri mezzi per consentire che gli organi prelevati potessero giungere in tempi brevi a destinazione. La direzione strategica, si legge in una nota: «ringraziando le famiglie per il gesto di grande amore avuto nei confronti del prossimo ed il personale tutto che si è prodigato per la buona riuscita dei due interventi, ricorda che non si deve mai abbassare la guardia sul tema della donazione degli organi e che occorre continuare a fare opera di sensibilizzazione ed informazione per poter continuare a dare una speranza a tutti coloro che vivono la loro vita nell’attesa di una telefonata».

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