Marina di Camerota: nasce “Il canto delle lampare”, il progetto documentario sulla memoria e il futuro della pesca

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Marina di Camerota: nasce “Il canto delle lampare”, il progetto documentario sulla memoria e il futuro della pesca

Tra passato e futuro, un’eco di voci dal mare e dalla terraferma per i pescatori

Marina di Camerota, soprannominata “la perla del Cilento“, è protagonista nel campo della tutela marina e della biodiversità. Il 27 giugno scorso l’inaugurazione della nuova co-gestione del Museo degli Infreschi, struttura museale dedicata al mare e alla biodiversità del territorio, da parte del Comune di Camerota e dell’associazione Camerota Sea Academy.

Tra i numerosi progetti di educazione ambientale e salvaguardia del patrimonio culturale e naturale dell’AMP, nasce un prodotto audiovisivo sulla storia, gli aneddoti e l’evoluzione della categoria dei pescatori di Marina di Camerota. “Il Canto delle Lampare”, questo il nome dell’ambizioso progetto iniziato da un duo al femminile, la giornalista Rachele Renno e la videomaker Roberta Ruggiero, sarà un’eco di voci dal mare e dalla terraferma. Il documentario racconterà con testimonianze dirette ed indirette e materiali d’archivio l’evoluzione del settore della pesca e della figura del pescatore, e le relative ricadute in ambito sociale.

Dalla riscoperta delle tecniche utilizzate dai pescatori di un tempo, alle moderne tradizioni e sfide del settore, fino alla condivisione di buone pratiche di pesca sostenibile, per preservare le risorse marine per le generazioni future. Protagoniste del racconto anche le donne di Marina di Camerota: le strambaie, ma anche le madri, mogli, sorelle e figlie dei pescatori.

Gli obiettivi del documentario

Lo scopo del progetto è quello di ricostruire la memoria storica del mestiere del pescatore, dalla sua evoluzione alle sfide di oggi, per tramandare conoscenze e esperienze che rischiano di andare perdute. Marina di Camerota è oggi messa a dura prova dall’incalzare del turismo sregolato, e la figura del pescatore e delle strambaie che intrecciano l’erba spartea, è intrinsecamente legata all’identità dell’antico borgo marinaro. Il progetto permetterà un dialogo tra le vecchie e le giovani generazioni di pescatori, analizzando anche come l’avvento della tecnologia e le sfide ambientali stiano evolvendo e cambiando questo settore. Un progetto a 360° che andrà dal video-documentario alla produzione di un podcast, improntato ad un giornalismo narrativo più che d’assalto, e che sarà sviluppato a lungo termine con approfondimenti, ricerca e raccolta di testimonianze. Un giornalismo “lento”, ben declinato in un contesto, come quello di Marina di Camerota e del Cilento, naturalistico e sociale da preservare. 

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