Mercato agroalimentare campano: i trend dei consumi e le sfide del futuro

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Mercato agroalimentare campano: i trend dei consumi e le sfide del futuro

Mozzarella di bufala Dop, pasta di Gragnano Igp, conserve rosse e farine sono il cuore dell’agroalimentare campano. Un mercato ricco di prodotti della tradizione italiana, in cui l’antico sapere è potenziato da un know how moderno e dalle tecnologie più innovative, capaci di affermare le eccellenze locali in tutto il mondo. Il settore mostra volumi in calo e valori in aumento, le realtà aziendali del territorio continuano ad investire per accelerare la crescita ed essere competitive sui mercati nazionale ed estero. I trend di consumo sono cambiati e la chiave del successo per le aziende è la capacità di elaborare i big data e rintracciare orientamenti di consumo e target per differenziare gli assortimenti all’interno dei punti vendita.

È quanto emerge dalle indagini di NIQ e Bva Doxa per Gruppo Food, presentate durante il Food Summit Campania, evento organizzato da Gruppo Food, con il patrocinio della Regione Campania.

L’AGROALIMENTARE CAMPANO, RISULTATI E OBIETTIVI: LO SCENARIO NIQ

Carrelli della spesa più leggeri ma più cari: le rilevazioni del rapporto NIQ (società di ricerca sui consumi) per Gruppo Food confermano che il costo della vita aumenta e il potere di acquisto dei consumatori diminuisce.

Il 95% delle famiglie intervistate dichiara che cercherà di risparmiare nei prossimi mesi. Il 68% lo farà riducendo gli acquisti di prodotti costosi o non essenziali e scegliendo marche meno care. Un altro 27% cercherà di risparmiare facendo la spesa nei negozi in cui vi sono promozioni e andrà più spesso al discount. Soltanto il 5% degli intervistati non sta pianificando strategie di risparmio.

Da gennaio a marzo 2023, i beni a largo consumo hanno complessivamente registrato valori in crescita e volumi in diminuzione. Nei primi tre mesi dell’anno, i prodotti tipici campani come le conserve di pomodoro e la mozzarella di bufala Dop mostrano sul mercato italiano un andamento simile agli altri comparti agroalimentari, con valori in aumento e volumi in diminuzione. La farina accompagna un calo delle quantità (-17,9%) con valori sostanzialmente stabili. La pasta di Gragnano Igp invece registra una variazione negativa anche nei valori (-6%), oltre che nei volumi (-18,3%), ma vanta un lieve aumento delle quantità vendute sul mercato del Regno Unito e su quello statunitense.

Il consumatore campano sostiene le vendite dei prodotti locali. Infatti, il calo dei volumi acquistati nella regione Campania è più contenuto e i valori sono in sensibile aumento.

Nelle previsioni per il 2023, l’anno avrà due velocità: a una prima metà in linea con gli ultimi mesi del 2022, seguirà una seconda parte di stabilizzazione.
I fatturati per le aziende del Food restano in crescita, ma il tema della marginalità diventa sempre più forte. In questo contesto emergono opportunità di crescita differenziata, con azioni diverse a seconda dell’utenza dei punti vendita. Diventa strategico guardare al micro-territorio, a negozi, assortimenti e target, e cogliere le opportunità del cambiamento offerte dalle nuove tecnologie di elaborazione dati.

A fare la differenza in futuro sarà la capacità di estrarre valore dai big data catturati dalle nuove tecnologie, che diventerà il fattore darwiniano di selezione. Quindi avere uno studio sistematico dei dati per guidare i processi di cambiamento di un’organizzazione e passare dall’elaborazione di enormi quantità di dati grezzi ed eterogenei all’uso di smart data per raggiungere gli obiettivi di business.

I NUOVI TREND NEI CONSUMI: L’ANALISI BVA DOXA

I nuovi trend di consumo sono il focus dell’analisi presentata da Bva Doxa (azienda di ricerche di mercato). I principali trend che si delineano oggi sono: “Me mentality” (focus su sé stessi); “Hyper fatigue” (nuove routine e digitale accelerano i ritmi e causano fatica fisica e mentale); “In control” (bisogno do trasparenza per decidere meglio); “Power to the people” (coinvolgimento diretto delle persone); “Climate complexity” (i consumatori cercano aiuto, informazione e istruzioni su come migliorare la propria capacità di essere “ecocompatibili”); “International localism”, la crisi della globalizzazione spinge il movimento di protezione e difesa, anche ideologica, delle risorse e delle attività economiche. Si punta quindi a valorizzare il territorio e le specificità territoriali, coniugando localismo con sostenibilità e trasparenza.

In uno scenario di sfide globali, il carovita fa più paura della guerra. Dall’analisi Doxa, infatti, emerge che l’85% degli intervistati è preoccupato per gli effetti dell’inflazione sui risparmi.

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