Nella dieta dei centenari del Cilento solo prodotti dell’orto. La nutrizionista: «Stile di vita sano»

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Nella dieta dei centenari del Cilento solo prodotti dell’orto. La nutrizionista: «Stile di vita sano»

Alimentazione sana, vita sociale attiva, zero stress e attività fisica costante. Ma anche una buona dose di genetica. Il segreto per vivere a lungo è tutto qui e il Cilento, con la sua alta concentrazione di longevi, è ritenuto tra le zone al mondo identificate dagli studiosi per presentare alcuni tratti comuni relativi allo stile di vita: l’abitudine all’attività fisica quotidiana, un atteggiamento positivo e conviviale e una dieta uguale o molto vicina al modello mediterraneo. Anche il Cilento, quindi, come una delle famose Zone Blu, insieme alla Sardegna ed Okinawa in Giappone. Per questo motivo sono scesi in campo ricercatori universitari, professori e studiosi con l’obiettivo di scoprire il segreto di una vita così lunga. Ad Acciaroli è partito un progetto di ricerca svolto tra università della California, San Diego e università La Sapienza di Roma – denominato CIAO – per studiare il Dna, l’alimentazione e gli stili di vita degli ultracentenari di questo paese. La biologa nutrizionista, studiosa di Dieta Mediterranea, Marianna Rizzo ha seguito da vicino le abitudini alimentari dei super nonni. A lei il Giornaledelcilento.it ha chiesto si svelare i segreti della longevità cilentana

L’area del Cilento è da sempre considerata un’oasi di pace e di centenari. Negli ultimi anni molte sono state le ipotesi avanzate in merito, l’ultimo studio per valutare l’impatto di molti fattori sulla longevità  prende  il nome di progetto CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study). Nel team c’è anche lei, in qualità di biologa nutrizionista. Le sue ricerche l’hanno portata a stretto contatto con longevi e centenari del Cilento,  e con le loro abitudini. Come è nato il progetto CIAO?

R.Nell’estate del 2015 un gruppo di ricercatori statunitensi (Università di San Diego California), tedeschi ed italiani (Università La Sapienza di Roma e Great Network Italy), si sono incontrati per caso ad Acciaroli con il Sindaco di Pollica, Stefano Pisani, che in quel periodo stava seguendo il progetto Cento Centenari da portare ad Expo Milano  per far conoscere all’Italia e al mondo l’invecchiamento in buona salute delle popolazioni del Cilento. I ricercatori, con a capo il professore Di Somma dell’università La Sapienza, entusiasti di queste realtà tipiche del Cilento, insieme a Stefano Pisani, hanno deciso di unire le proprie forze e di iniziare un’indagine esplorativa sul segreto della longevità. Io ho avuto l’onore di accompagnare alcuni super-nonnini ad Expo l’anno scorso e da lì i miei studi, come nutrizionista e studiosa della Dieta Mediterranea, sono poi confluiti nel Progetto CIAO.

Cosa prevede in generale il progetto CIAO e in cosa consiste la sua ricerca?

Per adesso è stato solo uno studio Pilota, sono stati analizzati 29 longevi (da 90 a 101 anni) con relativi controlli per un campione totale di 81 individui, partendo da Acciaroli ed estendendosi verso l’entroterra cilentano, per un totale di 9 paesi. Lo studio ha previsto la valutazione dello stato cognitivo e psicologico, i principali parametri di laboratorio e cardiologici e specifici biomarkers di morbilità e mortalità. La mia ricerca è stata rivolta alle abitudini di vita ed alimentari, attraverso un questionario di aderenza alla Dieta Mediterranea. Una delle tante ipotesi sulla longevità è proprio lo stile di vita ed il modello alimentare mediterraneo, non a caso il padre della Dieta Mediterranea, Ancel Keys, decise di trasferirsi proprio a Pioppi (Pollica) per aumentare la propria aspettativa di vita di almeno vent’anni; riuscendoci visto che è morto all’età di 101 anni.

In Cilento l’aspettativa media di vita supera anche di otto la media nazionale. Quali sono i fattori alla base della longevità?

Quando parliamo di longevità dobbiamo parlare di multifattorialità, solo per il 25-30% è dovuta a fattori genetici per il resto è dovuta a fattori ambientali quali l’alimentazione, l’attività fisica e  lo stress. Preferisco parlare di epigenetica, una branca della genetica che studia l’interazione dei geni con l’ambiente. Noi non siamo solo ciò che mangiamo ma siamo anche ciò che si sviluppa dall’interazione geni-ambiente, quindi, un corretto stile di vita, in particolare l’adozione di un’ alimentazione ricca di antiossidanti, come la Dieta Mediterranea attraverso uno stile di vita attivo e senza stress, può contribuire a modulare l’espressione dei nostri geni e, quindi, a vivere a lungo e in salute.

In questi mesi ha avuto modo di approfondire il legame tra Dieta Mediterranea e longevità del Cilento. Quali sono i risultati più interessanti?

Il risultato è che i centenari hanno seguito la Dieta Mediterranea, hanno conosciuto periodi di fame, di digiuno ( quindi, di restrizione calorica di cui si parla tanto oggi nelle ultime diete sulla longevità), lavorando tanto la terra e spostandosi da un paese all’altro a piedi (quindi, tanta attività fisica). Possiamo considerare il Cilento come una delle famose Zone Blu, come la Sardegna ed Okinawa in Giappone, visto che hanno molti alimenti ed elementi in comune: il movimento legato all’agricoltura, il consumo di prodotti locali, una vita interpersonale attiva, una forte spiritualità, una vita quotidiana scandita da un ritmo lento, un’alimentazione frugale e semi-vegetariana. I longevi del Cilento seguono la Dieta Mediterranea: mangiano prodotti locali consumati con moderazione, continuano a tenersi attivi e a far parte integrante del nucleo familiare in cui vivono.

Quali sono le abitudini alimentari dei longevi che ha intervistato?

La Dieta Mediterranea, non è solo una dieta ma è uno stile di vita , non a caso l’Unesco nel 2010 l’ha proclamata bene culturale immateriale e Pollica–Cilento rappresenta una delle sette comunità emblematiche. Quello che mi ha colpito particolarmente, nonostante io viva nel Cilento, recandomi presso le singole abitazioni dei longevi in paesi che non avevo mai visitato, è che la frase che si può leggere nel trattato Unesco ovvero “modello alimentare rimasto immutato nello spazio e nel tempo” descrive perfettamente l’alimentazione e l’ambiente in cui vivono i centenari. Sono paesi rimasti isolati a lungo in cui il tempo sembra essersi fermato. La dieta è caratterizzata da un elevato consumo di frutta, verdura e legumi, cereali, olio evo, moderato consumo di frutta secca e di pesce azzurro, scarso quello di carne (quasi esclusivamente di maiale, di ovini e caprini), il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso. Utilizzano prodotti locali molto spesso prodotti personalmente nel proprio orto, uno stile di vita basato sul senso della convivialità dei pasti come occasione di  incontro e di ospitalità. Purtroppo il modello alimentare attuale delle nuove generazioni conserva ben pochi aspetti riconducibili alla Dieta Mediterranea del passato e quindi dei centenari, rimane costante comunque il consumo di olio evo, ma si assiste ad un aumentato consumo di carne e di latticini, oltre allo stile di vita caratterizzato da sedentarietà e da ritmi di vita più veloci.

C’è un segreto di lunga vita?

Il progetto CIAO nei prossimi mesi proseguirà attraverso uno studio longitudinale  e speriamo possa apportare nuove teorie sulla longevità e scoprire proprio qui nel Cilento l’elisir di lunga vita. Oltre alle domande di alimentazione ho chiesto sempre ai centenari cosa avessero di particolare ma oltre all’aria buona e al buon cibo mi hanno risposto sempre che la risposta è nella volontà di Dio.

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