“Principato di Salerno”, Cirielli: “pronta adesione dei Comuni. In un mese raggiungeremo soglia richiesta da legge”

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“Principato di Salerno”, Cirielli: “pronta adesione dei Comuni. In un mese raggiungeremo soglia richiesta da legge”

riceviamo e pubblichiamo:

«A sole tre settimane dalla proposta di istituzione della nuova Regione “Principato di Salerno” 35 Comuni della provincia hanno deliberato il proposito, che si basa sulla consapevolezza della propria identità capace di esprimersi in autonomia». Lo dichiara il presidente della Provincia di Salerno, On. Edmondo Cirielli, illustrando i dati relativi ai Comuni che hanno deliberato in Consiglio la proposta di creazione di una nuova Regione. «In poco tempo- continua- abbiamo raggiunto un parziale di 184.648 residenti che corrispondono alla popolazione dei Comuni che hanno già deliberato la proposta. In un mese raggiungeremo la soglia richiesta dalla legge, poco meno di 400 mila abitanti, come richiesto dall’Articolo 132 della Costituzione che fissa la possibilità di creare nuove Regioni, allorquando si raggiunga un terzo degli abitanti». «Questo risultato parziale- sottolinea- conferma quello che è il sentimento avvertito dalla popolazione salernitana, che per ragioni storiche, geografiche, culturali ed economiche, è diversa dalla  napoletana. Non è  un progetto contro l’attuale governatore della Campania, Stefano Caldoro, che ha ereditato lo sfacelo del centrosinistra, ma una proposta che si giustifica nel diritto di autodeterminarsi dei salernitani ed avere il ruolo che gli spetta. Molti Comuni si sono già espressi favorevolmente; altri si stanno aggiungendo a questa proposta rivoluzionaria, che sul piano giuridico non aggiunge un nuovo Ente di gestione, ma un Ente di programmazione. Il centrosinistra ha fallito ed ha registrato in provincia di Salerno movimenti di secessione. De Luca ed i suoi colleghi che hanno amministrato negli ultimi 15 anni hanno fatto del napolicentrismo un proclama elettorale, senza, però, avere il coraggio di passare ai fatti. Noi siamo diversi e lo dimostriamo concretamente; poi sarà la volontà popolare con il Referendum che la Costituzione impone a decidere».

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