Omicidio Vassallo, è il Natale della verità? Interrogato il ‘boss dei Van Gogh’

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Omicidio Vassallo, è il Natale della verità? Interrogato il ‘boss dei Van Gogh’

L’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il noto “sindaco pescatore” di Pollica, ha recentemente compiuto un significativo passo avanti con l’interrogatorio di Raffaele Imperiale, il cosiddetto “boss dei Van Gogh,” divenuto collaboratore di giustizia poco più di un anno fa.

Il super narcotrafficante internazionale è stato ascoltato dai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Salerno e il suo contributo alle indagini è stato descritto come “utile ma non determinante.” Le indagini, giunte ormai in dirittura d’arrivo, hanno trovato un inaspettato collegamento con il mondo militare, coinvolgendo l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi e il colonnello dell’Arma Fabio Cagnazzo tra gli indagati.

Il ruolo dei militari nel delitto Vassallo è stato il punto focale che ha portato alla richiesta di alcuni documenti depositati nel processo a carico di Imperiale a Napoli. In particolare, ha suscitato l’interesse degli inquirenti un verbale datato ottobre 2022, nel quale il boss menziona un individuo di Casoria, noto come il “marziano,” che aveva legami con un carabiniere e che acquistava ingenti quantità di droga per conto di Imperiale e del suo socio Bruno Carbone.

Tuttavia, una precisazione è emersa: il “marziano” in questione è identificato come Pasquale Fucito di Caivano, capo dell’omonimo clan. Fucito è stato condannato in appello a dieci anni di reclusione per aver corrotto il maresciallo Cioffi, finanziandolo in cambio di protezioni e favori nei traffici di droga a Caivano.

Le indagini hanno portato, nel luglio 2022, a perquisizioni nei confronti di Cagnazzo, Cioffi e altri sette indagati da parte dei carabinieri del Ros. Le accuse riguardano omicidio e traffico internazionale di stupefacenti, con l’ipotesi che Vassallo sia stato ucciso a causa della sua opposizione a un significativo giro di droga con base ad Acciaroli, borgo marinaro di Pollica.

Il sindaco, prima della sua morte, aveva intenzione di incontrare un capitano dei carabinieri di Agropoli per denunciare sospetti legati al traffico di droga, confermando così una serie di eventi intricati e legami pericolosi che potrebbero essere stati la causa scatenante del delitto avvenuto il 5 settembre 2010.

Con l’interrogatorio di Raffaele Imperiale, si spera che la luce sulla vicenda si faccia ancora più intensa, gettando chiarezza su un caso finora irrisolto che ha tenuto in sospeso la comunità di Pollica per oltre un decennio.

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