Ospedale diffuso nelle stazioni abbandonate, Codacons:«Noi sogniamo treno che ci colleghi all’Alta velocità»

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Ospedale diffuso nelle stazioni abbandonate, Codacons:«Noi sogniamo treno che ci colleghi all’Alta velocità»

Con delibera di giunta, lo scorso 20 gennaio l’amministrazione comunale di Sala Consilina ha manifestato il proprio interesse in merito alla proposta di un ospedale diffuso sul territorio valdianese. Il progetto, di Eppe Argentino Mileto, un autore Rai, è di creare un’associazione, coinvolgendo la Diocesi di Teggiano e alcuni comuni, per realizzare un ospedale diffuso lungo quella che ormai è l’ex tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro, chiusa dal 1989. Il progetto dovrebbe coinvolgere i comuni di Sicignano degli Alburni, Petina, Pertosa, Sassano, Teggiano, Auletta, Polla, Sala Consilina, Montesano sulla Marcellana, Atena Lucana, Casalbuono, Buonabitacolo, Casaletto Spartano e Lagonegro. Si tratta degli enti comunali del comprensorio toccati dal binario unico della linea ferroviaria Sicignano – Lagonegro.  

Non sono mancate le reazioni, soprattutto da parte di chi da anni combatte per la riapertura della tratta ferrata. «Per quanto riguarda la vicenda delle stazioni impresenziate, confidiamo nel fatto che RFI sappia assegnare le stesse a chi presenta una richiesta corredata da una proposta di utilizzo socialmente rilevante. – spiega Roberto De Luca, responsabile Codacons Vallo di Diano – Per quanto riguarda, poi, la questione della linea ferroviaria, non dobbiamo dimenticare che esistono delle situazioni anomale, rilevate dalla nostra associazione, sia a Sala Consilina sia a Polla. Queste anomalie, oggi, impediscono una futura riapertura al traffico ferroviario della linea Sicignano-Lagonegro. Allo stato attuale, pur volendo considerare che tali anomalie abbiano rilevanza meramente amministrativa, così come asserito dall’Autorità Giudiziaria di Lagonegro in merito ai due casi presenti a Sala Consilina, dobbiamo rilevare che non sono superabili, nemmeno sullo stesso piano amministrativo. Infatti, non possiamo comprendere come – in assenza di autorizzazioni da parte di RFI – si possa continuare a far permanere sul binario, o nelle immediate adiacenze dello stesso, asfalto o materiale cementizio che, si ribadisce, di fatto oggi impedisce il transito dei treni». E conclude: «E siccome i sogni appartengono a chi li sogna, noi continueremo a sognare un treno che, attraversando la vallata, ci colleghi ai treni ad Alta Velocità (Frecciarossa e Italo) a Salerno. E nonostante siamo proprio oggi chiamati a ricordare i tanti fratelli che furono privati della propria vita da un’inaudita furia omicida, diciamo che vogliamo vivere di tutti questi ricordi collettivi, perché la nostra esistenza sia pienamente consapevole del percorso fatto dall’Umanità dagli albori della civiltà fino ai giorni nostri».

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