Pesce turco o spagnolo spacciato per italiano nel Cilento e a Salerno, Coldiretti: «Solo il 30 per cento viene pescato in Italia»

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Pesce turco o spagnolo spacciato per italiano nel Cilento e a Salerno, Coldiretti: «Solo il 30 per cento viene pescato in Italia»

Dal Pangasio del Mekong venduto come Cernia al filetto di Brosme spacciato per Baccalà, fino all’Halibut commercializzato come Sogliola. Più di due pesci su tre consumati in Italia provengono dall’estero spacciato come made in Italy. E’ quanto denuncia Coldiretti Impresapesca. «Solo il 30 per cento del prodotto venduto in provincia di Salerno è locale – spiega il presidente di Coldiretti, Vittorio Sangiorgio – il resto arriva da Turchia, Spagna e altri paesi esteri. Lo stesso vale per i ristoranti: 1 su 5 utilizza pesce dei nostri mari. È necessario fare di più sul fronte della tracciabilità e della valorizzazione del prodotto locale. Per questo motivo sollecitiamo l’istituzione di mercati a miglio zero da Maiori a Sapri, in tutti i porti della provincia. Coldiretti, che associa tantissimi pescatori salernitani, è pronta a fare la sua parte». Colatura di alici e alici sotto sale saranno la prossima settimana in vetrina ad Expo, tra i prodotti più «quotati» del ricco paniere made in Salerno. «Salerno ha nel mare una grande risorsa – continua Sangiorgio – stiamo lavorando affinché questo settore torni ad essere strategico per lo sviluppo economico del territorio». Il comparto pesca è sempre alle prese con una forte crisi: alti costi di gestione dell’attività, rincari del carburante, mancanza di credito, difficoltà nella commercializzazione del prodotto locale. Coldiretti sta avviando la vendita diretta nei mercati di Campagna Amica in tutta la provincia per dare risposte alle imprese e al consumatore finale con il miglio zero.

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